Si continua a parlare incessantemente di riforma Pensioni 2017 e in particolar modo, come sempre nell'ultimo periodo, di uscita anticipata tramite Ape social e Quota 41. Ma non solo, perché Cesare Damiano, dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi, assieme a Maria Luisa Gnecchi, secondo quanto riportato da Pensionioggi.it, avrebbero fatto diverse richieste in una interrogazione parlamentare a cui il Governo dovrà rispondere tra qualche giorno in Commissione Lavoro alla Camera. Sono tre, in particolare, le richieste che i due onorevoli appartenenti al PD avrebbero fatto.

Andiamo a vedere di cosa si tratta.

Riforma pensioni: i punti sull'Ape social da rivedere secondo Damiano e Gnecchi

Per i due onorevoli bisogna innanzitutto partire dall'esclusione dei contributi previdenziali pagati per chi ha svolto lavoro all'estero, che è ritenuta da entrambi come incoerente con la ratio della legge. Questi periodi di lavoro svolti all'estero, infatti, secondo il loro pensiero dovrebbero rientrare nel computo dei 30 o 36 anni di contributi utili per poter accedere all'Ape Social. Cesare Damiano e Maria Luisa Gnecchi, poi, lamentano anche il fatto che le due condizioni necessarie per poter usufruire dell'Ape social, cioè l'essere in stato di disoccupazione e non godere di alcun ammortizzatore sociale di sostegno al reddito da almeno tre mesi, debbano verificarsi entrambi e non in alternativa, causa che in molti lavoratori vengano esclusi a causa del fatto che non hanno potuto usufruire di alcun intervento e non avevano diritto ad alcun intervento di sostegno, come ad esempio i lavoratori dipendenti che per varie ragioni non hanno potuto fare domanda di disoccupazione entro il sessantottesimo giorno dal momento in cui questi sono stati licenziati oppure perché non ne avevano il diritto.

Riforma pensioni: Damiano e Gnecchi sull'ottava salvaguardia

Ciò che, invece, lamentano per quanto riguarda l'ottava salvaguardia è che, nonostante sia ben dichiarato all'interno della ricevuta della domanda che "la domanda di pensione presentata va considerata anche come domanda di autorizzazione ai versamenti volontari", vengono quasi sistematicamente rigettate tutte quelle istanze prodotte dai soggetti mobilitati se questi non erano già stati autorizzati in precedenza o non avevano fatto richiesta di autorizzazione alla contribuzione volontaria entro il due marzo del 2017.

In sostanza, le richieste che Cesare Damiano e Gnecchi fanno al Governo sono le seguenti:

  • Ampliare l'Ape social e Quota 41 anche a coloro i quali sono stati licenziati ma che non hanno potuto accedere agli ammortizzatori sociali
  • Permettere di considerare negli anni di contribuzione anche il lavoro svolto all'estero per poter usufruire dell'Ape social
  • Correggere un'interpretazione non adeguata per l'ottava salvaguardia.

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