Le misure in favore di giovani e donne da inserire nella seconda fase della riforma Pensioni sono le priorità che saranno affrontate durante il vertice politico tra il Governo Gentiloni e i sindacati e torneranno a riunirsi giovedì 27 luglio. Oltre che della questione previdenziale e dunque delle modifiche alla legge Fornero come annunciato dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, si discuterà anche di politiche del lavoro e in particolare di nuovi incentivi per le nuove assunzioni.

Pensioni, tornano a riunirsi esecutivo e parti sociali

Allo studio di Palazzo Chigi la pensione minima garantita per i lavoratori che hanno cominciato a versare contributi previdenziali dopo il 1996, così da valorizzare le carriere discontinue e precarie dei giovani di oggi. L'importo de trattamento previdenziale, in ogni caso, sarebbe legato agli anni di anzianità contributiva. E' la questione lavoro l'anello debole della catena della crisi. Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, non ha caso come riporta l'Ansa, per le nuove generazioni ha aperto a una "decontribuzione selettiva".

Prende forma la nuova versione di Ape potenziata

Sul versante pensionistico va prendendo forma una nuova versione potenziata dell'Anticipo pensionistico che consentirebbe di andare in pensione a 63 anni se disoccupati, invalidi o impegnati in lavori pesanti.

Ci sarebbe, in particolar modo, l'intenzione da parte dell'esecutivo, di agevolare le mamme. Questo, ovviamente, dipenderà molto dall'entità delle platee interessante alla misura e quindi ai costi e alle relative coperture finanziarie da inserire nella legge di Bilancio 2018.

Richieste di pensionamento del 2017, i dati dell'Inps

Intanto, a proposito di numeri, l'Istituto nazionale per la previdenza sociale attualmente guidato dal presidente Tito Boeri, ha nuovamente aggiornato i dati sulle richieste di pensionamento nei primi sei mesi del 2017. Dai dati dell'Inps emerge, in particolare, un aumento delle pensioni di vecchiaia e di anzianità.

A conferma che i lavoratori che possono andare via dal lavoro lo fanno ben volentieri, mentre in molti continuano ad essere bloccati al lavoro dalla legge Fornero e cresce il numero dei giovani disoccupati. "Si tratta - ha detto Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, commentando i dati dell'Inps - di chi ha maturato i termini dopo essere stato bloccato dalla riforma Fornero".