Vengono rese note alcune novità sul rinnovo dei contratti statali 2017 e, nel dettaglio, del comparto Scuola con i relativi aumenti degli stipendi dei docenti e del personale Ata. In un'intervista rilasciata da Elvira Serafini, segretaria nazionale del sindacato della scuola Snals, viene fatto il punto sulla trattativa del rinnovo dei contratti statali e delle ipotesi degli aumenti degli stipendi da 85 euro, ma scaglionati, oltre alle ulteriori novità relative al bonus docenti. La trattativa per il rinnovo del contratto scuola all'Aran, in particolare, partirà con l'atto di indirizzo della ministra Valeria Fedeli inerente al comparto: la Serafini tiene a puntualizzare che la bozza dell'atto di indirizzo è l'espressione delle problematiche espresse anche dai sindacati in materia di contratti statali, ma su molti punti le posizioni divergono.

Ultime oggi contratti statali: quali aumenti stipendi nella scuola?

Tra le rivendicazioni principali dello Snals in merito al rinnovo dei contratti statali 2017 c'è proprio quello degli aumenti degli stipendi del personale scuola. Sul punto, Elvira Serafini avverte che il sindacato non accetterà l'ipotesi di scaglionare gli aumenti di stipendio di 85 euro lordi in uno o due anni. Dopo il lungo periodo di blocco del contratto, accettare una simile ipotesi sarebbe mortificante per la professione dell'insegnante. L'ipotesi di spalmare gli aumenti in busta paga si farebbe avanti nel momento in cui il Governo Gentiloni dovesse incontrare notevoli difficoltà nel reperimento dei fondi per gli aumenti degli stipendi statali.

Fondi che, secondo gli ultimi calcoli, necessiterebbero un investimento ulteriore di almeno 1,2 miliardi di euro per garantire l'aumento di 85 euro dal 2018, impegno del Governo e dei sindacati nell'accordo sottoscritto a fine novembre scorso.

Contratti statali e scuola 2017: nodi stipendi, bonus docenti e chiamata diretta

Oltre agli aumenti degli stipendi, il rinnovo dei contratti statali 2017 e di quello della scuola dovrà regolamentare il bonus docenti.

Lo Snals si dichiara contrario all'impianto dato al bonus dalla riforma della legge 107/2015, in quanto si alimenta la conflittualità tra i docenti all'interno della scuola. E, inoltre, viene contestato il modello di valutazione dei docenti: infatti il sindacato contesta il sistema di valutazione basato sul giudizio del lavoro degli insegnanti delle scuole superiori da parte dei genitori e degli studenti che, secondo quanto previsto dalla riforma della scuola di Renzi, entrano a far parte del comitato di valutazione.

Infine lo Snals contesta anche la chiamata diretta, punto fondamentale della riforma della Buona Scuola. Anche se molte delle regole sono state modificate e la discrezionalità dei presidi dovrà tenere conto dei criteri già decisi con gli organi collegiali e sindacali.