Le ultime novità sulle Pensioni flessibili ad oggi 1 agosto 2017 riguardano diverse misure previste all'interno della scorsa legge di bilancio ed attualmente in attesa di un vero e proprio completamento. Si parte con l'ape volontaria, sulla quale si concentrano le speranze di tutti quei lavoratori che si sono trovati esclusi dalla versione "sociale" a causa dei suoi requisiti stringenti. Con questo strumento l'accesso dovrebbe essere più agevole rispetto all'APE sociale in virtù del minore requisito contributivo, ma restano i dubbi dei potenziali richiedenti riguardo le verifiche amministrative connesse all'operazione.

Tra le rivendicazioni in arrivo dai Comitati troviamo poi la questione del cumulo: ad esprimersi sono soprattutto coloro che si vedono davanti alla prospettiva di non poter far valere il proprio diritto all'opzione per conteggiare tutti i contributi effettivamente versati durante la propria vita lavorativa. Ma per approfondire meglio la situazione vediamo insieme i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni anticipate, complicato accedere all'APE volontaria per chi ha rate scadute

Il meccanismo di funzionamento dell'APE volontaria potrebbe mettere in forse l'accesso alla pensione anticipata per coloro che hanno pagamenti scaduti con i circuiti bancari e finanziari per un lasso di tempo superiore ai tre mesi.

È quanto emerge dalla bozza del decreto attutivo circolata nelle scorse settimane, laddove si specifica che il fruitore dell'anticipo si trova a certificare la presenza di "esposizioni creditizie scadute e non pagate o sconfinanti da oltre 90 giorni", un parametro che gli stessi giudici del Consiglio di Stato hanno ritenuto eccessivamente esteso, perché in tal senso si rischia di inglobare anche eventuali pendenze verso fornitori esterni al circuito finanziario.

Sul punto bisognerà quindi vedere in che modo interverranno i tecnici del Governo, stante che un DPCM troppo restrittivo rischierebbe di vanificare la versatilità della misura. L'APE volontaria è infatti accessibile ai lavoratori che hanno almeno 63 anni di età e solo 20 di versamenti, rispetto ai 30 - 36 anni richiesti con i vari profili di tutela dell'APE sociale.

Riforma pensioni, sul cumulo proseguono le rivendicazioni dei lavoratori

Un'altra questione che rischia di tagliare fuori molti lavoratori dal legittimo diritto al pensionamento è quella del mancato accesso al cumulo gratuito. La misura consente di sommare attraverso un calcolo pro quota tutti i contributi effettuati a diverse casse e gestioni nel corso della propria vita lavorativa. Di fatto però, sono ancora molteplici le categorie che per diversi motivi non possono beneficiare dell'opzione prevista all'interno della Manovra 2017. Si parte dagli iscritti alle casse professionali, che spesso si trovano a combattere contro interpretazioni restrittive o ritardi ingiustificati. Un altro fronte di rivendicazione è quello delle lavoratrici che desiderano accedere all'opzione donna, che chiedono di poter utilizzare il cumulo gratuito per poter beneficiare della pensione anticipata.

Un diritto finora negato e una vicenda ancora più ingiusta se si considera che così facendo in molte non possono fruire dei contributi versati nella gestione separata Inps, nonostante il comune calcolo contributivo. La vicenda è stata al centro di una recente lettera inviata dal Comitato Opzione Donna Social (CODS) ai sindacati, ma simile prerogative sono state avanzate anche dal Comitato Cessati e Licenziati senza Tutele, i cui iscritti domandano di poter far valere il cumulo per l'accesso alla salvaguardia dei lavoratori esodati.

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