Le ultime novità sulle Pensioni flessibili ad oggi 6 agosto riprendono la questione del cumulo gratuito dei contributi. Sulla base di una recente conferma da parte del Governo, quest'ultimo sarebbe infatti inutilizzabile in relazione al pensionamento con l'opzione donna o tramite l'esodo. La questione degli anticipi pensionistici vede poi il possibile arrivo delle istruzioni operative riguardanti l'APE volontaria con il primo Consiglio dei Ministri in programma al rientro dalla pausa estiva. Infine, torniamo a parlare di giovani e di rischi per coloro che avranno una carriera discontinua, con le nuove stime che mostrano un possibile ritardo della data di pensionamento dei figli rispetto ai genitori di ben sei anni.
Tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento sulle pensioni pubbliche.
Pensioni anticipate, i problemi connessi all'esercizio del cumulo
Il mancato accesso al cumulo gratuito per chi vive situazioni di disagio o richiede l'accesso al pensionamento tramite opzione donna continua a tenere banco nelle discussioni politiche riguardanti la riforma previdenziale. A tal proposito, si sottolinea la risposta del Governo tramite il Sottosegretario al Welfare Franca Biondelli, che a seguito di un'interrogazione dell'On Maria Luisa Gnecchi ha spiegato di non ritenere possibile anticipare l'uscita dal lavoro con condizioni diverse rispetto alle pensioni di vecchiaia o anzianità tramite l'esercizio del cumulo.
Una posizione su cui non concorda la Parlamentare, che ha parlato di "risposta incomprensibile perché neanche un euro tra l'uscita dall'azienda e la maturazione del diritto alla pensione è pagato dall'Inps [...] L'Inps nega quindi la certificazione del diritto se il lavoratore ha contributi in diversi fondi, ma se il lavoratore lavorasse, anziché accedere all'isopensione, l'Inps la liquiderebbe".
Ricordiamo che il Comitato Opzione Donna Social ed il Comitato Licenziati e Cessati senza Tutele stanno chiedendo da tempo di consentire l'utilizzo del cumulo gratuito per la maturazione dei requisiti necessari ad accedere all'opzione donna o alle salvaguardie degli esodati.
Pensioni anticipate, l'APE volontaria arriverà con il prossimo CdM?
La firma del Premier sull'APE volontaria (accessibile a partire dai 63 anni di età e 20 anni di contribuzione) potrebbe arrivare con il primo Consiglio dei Ministri di rientro dalla pausa estiva. Il DPCM è molto atteso da tutti quei lavoratori che non sono riusciti a maturare gli stringenti requisiti dell'APE sociale o della Quota 41. La misura è accessibile a tutti gli iscritti all'Inps, mentre ne restano esclusi coloro che versano presso una cassa professionale privata, come nel caso dei liberi professionisti. Con l'APE volontaria si sbloccheranno contemporaneamente anche l'APE aziendale (dove il costo dell'operazione resta a carico del datore di lavoro) e la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA) dei fondi pensione, visto che l'accesso alle due misure è regolato dagli stessi requisiti di legge.
Giovani in pensione con 6 anni di ritardo rispetto ai genitori
Le riforme previdenziali che si sono susseguite negli ultimi tempi hanno prodotto un solco tra la data di uscita dei giovani dal lavoro e quella dei propri genitori. Sulla base degli ultimi studi, i Millennials potrebbero andare in pensione con ritardi fino a 6 anni rispetto ai padri. Per verificarlo, basta guardare le proiezioni: i nati nel 1980 con carriera discontinua saranno costretti a lavorare fino a 73 anni, mentre nei casi migliori la pensione di vecchiaia arriverà attorno ai 69 anni. Attualmente la media dell'età di pensionamento si attesta attorno ai 62 anni. Diviene quindi evidente la mancanza di tutele utili a riequilibrare la situazione generazionale.
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