Assunzioni nella Pubblica Amministrazione: secondo il programma del Governo, nel 2018 potrebbe essere effettuato un maxi piano di assunzioni, circa 500mila, in favore dei giovani. Si tratterebbe, in pratica, di assumere, nei prossimi quattro anni, dipendenti statali che andrebbero a rimpiazzare tutti coloro che andranno in pensione.

Assunzioni nella pubblica amministrazione: il piano del Governo

Per le assunzioni pubbliche, previste di 500mila lavoratori per il 2018, non risulta ancora chiaro se la modalità di reclutamento sarà fatta attraverso le graduatorie dei vincitori e idonei di precedenti concorsi ancora in attesa di essere chiamati a svolgere il loro servizio, tenendo presente che la loro idoneità nelle graduatorie rischia di scadere in assenza di chiamata entro il prossimo 31 dicembre.

Secondo fonti attendibili, il governo potrebbe anticipare l’uscita in pensione per coloro che risultano in procinto del pensionamento, proprio attraverso un programma di fabbisogno interno che giustificherebbe un maxi concorso per l’assunzione nell’amministrazione pubblica di nuove leve. La riforma Madia avrebbe già tracciato la strada per smaltire e alleggerire le amministrazioni pubbliche da un idoneo ricambio generazionale attraverso l’entrata e l’uscita del personale e di basare le nuove assunzioni sulla sostenibilità della spesa economica. Sarebbe già prevista una sperimentazione a livello territoriale da effettuare in un biennio.

Lavoro ai giovani: ecco come il governo pensa al concorsone

Pensione in arrivo per circa 500mila dei 3,3 milioni di dipendenti della pubblica amministrazione di tutta Italia. “Questa è l'occasione straordinaria affinché i giovani disoccupati possano finalmente trovare un impiego”. Così il sottosegretario Rughetti ha esordito in un suo intervento, sottolineando che questa grande scommessa va fatta adesso considerando che la prossima legge di stabilità potrà diventare uno strumento dal punto di vista delle risorse ma soprattutto dal punto di vista metodologico.

Attraverso un’analisi accurata dei fabbisogni e in parallelo dell’individuazione della vera esigenza dei profili professionali che effettivamente servono. Secondo il sottosegretario Rughetti, che si sta facendo carico dell'operazione del Governo, non si possono seguire più le vecchie rigide regole del turnover ma bisogna capire invece cosa serve effettivamente al nostro Paese, selezionando i nuovi posti di lavoro in base alle reali necessità.