Torniamo a dare spazio alle rivendicazioni in arrivo dai lavoratori iscritti alla pagina Facebook "Riforma Pensioni e lavoro" facendo il punto della situazione in merito alle richieste di pensionamento anticipato tramite APE sociale, Quota 41 e APE volontaria - aziendale. Allo stato attuale, tutti i richiedenti (per le prime due misure) ed i potenziali aderenti (per l'anticipo di mercato) sono in attesa di ricevere una risposta. Facciamo quindi il punto della situazione al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.
Pensioni anticipate e APE sociale: in 40mila attendono un riscontro entro il 15 ottobre
Partiamo dall'APE sociale, la misura che consente l'anticipo dal lavoro a partire dai 63 anni di età e dai 30-36 anni di versamenti (in base allo specifico profilo di tutela). Secondo quanto riportato in precedenza dall'Inps, le domande raccolte per questa particolare opzione di flessibilità entro il 15 luglio (ovvero la scadenza della prima finestra d'invio) corrispondono a 39777. Ovviamente, di questi soggetti non tutti potrebbero ricevere una risposta di accoglimento, stante che l'Inps sta procedendo alle verifiche caso per caso. Il termine ultimo per l'inoltro di una risposta ai lavoratori è fissato al prossimo 15/10, ma nonostante ciò sono già in molti a lamentare di non aver ricevuto ancora nessun esito.
Stante il fatto che manchi ancora un mese e mezzo al termine, la tensione sul punto resta quindi elevata e indicativa delle aspettative riguardanti le istanze di flessibilità nell'accesso alla pensione. "Aspettiamo, ma in un giorno, il 15 ottobre, non possono rispondere a tutti in contemporanea: dovranno pur iniziare prima no?", si domanda uno dei nostri lettori.
Lavoratori precoci e Quota 41: situazione similare per altri 26mila richiedenti
La medesima situazione è vissuta dai lavoratori precoci che hanno inviato la propria domanda di certificazione per i requisiti della Quota 41 entro il 15/7. In questo caso, la platea dei richiedenti corrisponde a 26632 persone (portando il totale complessivo per APE e Q41 sopra le 66mila unità).
Anche per loro ricordiamo che l'Istituto di previdenza dovrà verificare la presenza di tutti i requisiti previsti nella Legge di bilancio 2017 per l'accesso ai benefici, mentre in caso di respingimento la domanda potrà essere inviata nuovamente il prossimo anno (entro la scadenza del 31/3).
Ancora possibile l'istanza tardiva entro il 30 novembre
Per i ritardatari, resta invece aperta la possibilità dell'istanza tardiva, con la quale l'invio può essere effettuato entro la scadenza del 30 novembre 2017. Attenzione però a non dare per scontato un accoglimento, perché pur avendo tutti i requisiti previsti dalla legge sarà possibile ottenere il prepensionamento solo nel caso in cui vi siano ancora posti a disposizione.
Un'eventualità che potrebbe realizzarsi qualora si verificasse un elevato numero di respingimenti rispetto alle domande inviate entro la prima scadenza.
Pensioni flessibili, ancora in attesa i lavoratori che desiderano utilizzare gli anticipi di mercato
Situazione completamente diversa ma accomunata anche in questo caso dall'attesa per i lavoratori che desiderano utilizzare l'APE anticipata, la versione aziendale o la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata. La platea complessiva per le prime due misure sarebbe stimata nel 2017 a 300mila unità, mentre gli aventi diritto a settembre dello stesso anno potrebbero risultare già 200mila. In questo caso però, per poter procedere con la richiesta serve prima di tutto la firma del Premier Gentiloni sul relativo decreto attuativo (attesa a giorni).
Connessa allo stesso provvedimento vi è poi la RITA, che richiede anch'essa la certificazione dei requisiti per l'APE volontaria. La situazione potrà quindi sbloccarsi solo una volta che il provvedimento potrà dirsi definitivamente approvato.
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