Sono milioni gli italiani che si trovano ad affrontare lo stress da rientro a lavoro o a scuola dopo la pausa estiva: non si tratta di una patologia, ma di una condizione improvvisa che può portare a vivere un malessere o un disagio psicologico. A tal proposito abbiamo intervistato la Psicologa Jessica Combi, fondatrice della Pagina Facebook "Psicologia e Psicoanalisi da Freud ad oggi".
Intervista alla Psicologa Jessica Combi
Dott.sa Combi, partiamo facendo il punto della situazione: che cos’è lo stress da rientro e perché così tante persone ne soffrono dopo un periodo di relax e distensione come quello che caratterizza una vacanza?
La sindrome da stress da rientro colpisce all’incirca sei milioni di italiani e si manifesta con una costellazione sintomatologica piuttosto variegata quale: astenia, difficoltà di concentrazione, irritabilità, ansia, apatia, mal di testa e disturbi del sonno, sensazione di sentirsi fuori forma nonostante il periodo vacanziero appena concluso.
Quest’ultimo aspetto può, altresì generare una sorta di senso di colpa per la sensazione di non essere riusciti a sfruttare al meglio la pausa dagli impegni lavorativi, ma non è così, anzi, talvolta, è proprio nei casi in cui si è riusciti a staccare completamente la spina che risulta più difficile la ripresa. Sono molte le cause che possono esacerbare lo stress da rientro e una di queste è proprio la differenza dei ritmi vacanzieri dove spesso il leitmotiv è “libertà e divertimento” con quelli dettati dalle scadenze, impegni e responsabilità lavorative, che portano ognuno di noi a dover riadattarsi alla nuova condizione.
Per quanto riguarda invece la gestione della situazione di stress, quali strategie è possibile seguire per affrontare il problema?
Innanzitutto sarebbe utile che la ripresa delle attività avvenisse in modo graduale ponendosi degli obiettivi per tappe, quindi più raggiungibili. Settembre porta con sé l’idea di un “nuovo inizio” forse ancor più del mese di gennaio, quale momento migliore per concretizzare un cambiamento di prospettiva o qualcosa di desiderato?
Iniziare un nuovo sport, seguire una passione o più in generale ritagliarsi del tempo per sé. I lati positivi delle vacanze estive dovrebbero continuare a far parte della quotidianità settembrina evitando così un brusco rientro al solito tran tran. Sarà utile cercare di mantenere il contatto con la natura e coltivare le relazioni amicali.
Un altro aspetto da considerare è che il malessere dovrebbe rientrare entro pochi giorni, qualora non fosse così potrebbe essere utile chiedere un aiuto psicologico per affrontare al meglio la difficoltà esperita.
Infine, guardando la vicenda da un punto di vista più ampio, appare quasi paradossale che le persone si riscoprano spesso più stressate e ansiose dopo le vacanze rispetto a quando sono partite. Quale atteggiamento adottare per cercare di prevenire tale condizione?
Io credo che ogni stagione porti con sé lati positivi e come li viviamo spesso dipende dal nostro atteggiamento interiore. Se il periodo estivo ci ha regalato dei momenti spensierati non focalizziamoci sul passato ma sul nostro “qui e ora”, ad esempio potremmo notare che da questi momenti positivi possiamo trarre la forza per affrontare gli impegni con rinnovata energia. Con un atteggiamento differente magari questo settembre appena iniziato porterà con sé momenti ancor più positivi di quello appena trascorso e, allora, perché non provare?