Torniamo ad aggiornare le nostre lettrici sul tema della flessibilità previdenziale per le donne con alcune importanti precisazioni in arrivo dalla Cgil, pubblicate all'interno del Comitato Opzione Donna Social. A commentare le richieste inserite nel documento unitario è il Segretario confederale Roberto Ghiselli, che ha risposto alla richiesta di chiarimento inoltrata dalla fondatrice del CODS Orietta Armiliato. Sul tema è intervenuta nello stesso Comitato anche la responsabile del Dipartimento Previdenza SPI #Cgil Genova e Liguria Paola Repetto, esprimendosi in particolare sulla vicenda del lavoro di cura.
Pensioni flessibili, le precisazioni in arrivo dalla Cgil
Come abbiamo appena accennato, nel pomeriggio di oggi il Segretario Confederale Roberto Ghiselli è intervenuto per offrire alcuni elementi aggiuntivi utili a valutare gli interventi proposti nel documento unitario cofirmato dalla Cgil assieme a Cisl e Uil. Per quanto riguarda l'intervento generale in favore di tutte le donne, Ghiselli evidenzia la valorizzazione dei contributi, tenendo a mente gli indicatori statistici disponibili a supporto. È stata poi richiesta una tutela supplementare in favore delle donne che lavorano con figli o familiari disabili, mentre un'ulteriore agevolazione riguarda l'accesso all'APE sociale.
La verifica sulla pensione anticipata tramite opzione donna
In merito invece al pensionamento anticipato tramite il ricorso all'opzione donna, dalla Cgil si sottolinea la richiesta di rimozione dei vincoli rispetto all'utilizzo delle risorse accantonate e finora non utilizzate. Uno scenario che fino ad ora è stato considerato come non praticabile dal Governo e che potrebbe invece sbloccare la situazione, consentendo di gestire le situazioni rimaste ancora aperte.
Infine, è stato confermato l'obiettivo per l'uscita con 41 anni di contribuzione tramite la pensione anticipata. Ghiselli conclude rimarcando lo scenario complicato nel quale il sindacato si trova ad operare, reso difficile dalle resistenze del Governo, mentre conferma che qualora dovesse risultare necessario la Cgil è pronta a mobilitare lavoratori e pensionati.
Lavori di cura: le nuove precisazioni pubblicate nel CODS
Sui lavori di cura arriva una nuova precisazione da Paola Repetto, (FLC - CGIL) Liguria, che cita prima di tutto quanto richiesto nel documento unitario, ovvero "la valorizzazione contributiva del lavoro di cura per le donne, tenendo conto degli indicatori statistici che attestano l'attuale distribuzione di tale attività. Lavoro di cura in generale, quindi, non solo maternità", evidenzia la sindacalista. Nella pratica, "un calcolo approssimativo, riferito alle sole donne lavoratrici, ci dice che in Italia il valore del loro lavoro domestico non retribuito (circa 4 ore al giorno) ammonta, in un anno, a ben 97 miliardi di euro, pari al 6,5% del PIL (dati al 2014).
Quindi penso che un anno di sconto sull'età e sull'anzianità contributiva sia proprio il minimo" conclude Repetto.
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