È stata avviata una nuova raccolta di firme organizzata dalla Uil in merito all'ampliamento dell'opzione di pensionamento anticipato tramite APE sociale e della Naspi. L'organizzazione sindacale ha infatti depositato presso la sede della Corte di Cassazione due proposte di legge di iniziativa popolare finalizzate a rendere maggiormente inclusivo il welfare ed il sistema previdenziale. In particolare, i segretari confederali Carmelo Barbagallo e Stefano Mantegazza hanno chiesto di intervenire per chiedere un'estensione dell'APE sociale, rendendola disponibile a diverse categorie di lavoratori che ad oggi non possono fruire della misura, pur avendo una situazione meritevole di supporto.
Si discute, nello specifico, di un intervento riguardante gli anni di contribuzione. Secondo la UIL i requisiti attuali risultano infatti troppo rigidi per poter garantire che la misura di prepensionamento risulti sufficientemente inclusiva. Tra le proposte, rileviamo quindi la riduzione del requisito contributivo per le mamme e l'estensione dell'opzione ai disoccupati che non hanno potuto utilizzare la Naspi.
Le ipotesi della UIL in merito alle misure di welfare
Anche per quanto concerne le misure di welfare la raccolta firme avviata dal sindacato punta a rendere maggiormente inclusivo il sostengo al reddito. Si tratta di tematiche alle quali "occorre dedicare il massimo dell'attenzione e dell'impegno possibile" osserva Barbagallo, ricordando la difficile situazione che si trovano a vivere in Italia i disoccupati al giorno d'oggi.
Il rischio è infatti "di ritrovarsi in una condizione di forte indigenza in pochi mesi, mentre le coppie che lavorano rinunciano sempre più spesso a fare figli e molte donne sono costrette a scegliere tra lavoro e famiglia". Tutti punti che devono essere ripensati all'interno dell'agenda politica del Paese, se si vuole ripristinare l'equità sociale.
Attesa per il confronto tra Governo e Sindacati
L'iniziativa della UIL prende forma durante un momento delicato, visto che il confronto tra Governo e Sindacati sembra in fase di stallo. Le principali sigle hanno messo l'esecutivo in guardia contro il rischio di mobilitazione qualora non dovessero arrivare in breve tempo risposte soddisfacenti, ma i tecnici parlano di risorse limitate e di una situazione complicata dal punto di vista delle risorse.
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