Finalmente arrivano novità importanti per quanto riguarda la riforma Pensioni 2017 e in particolare il tema legato all'Ape volontario, l'anticipo pensionistico volontario e aziendale che aveva accumulato ormai quattro mesi di ritardo. Il Governo, infatti, ha messo finalmente il nero su bianco sul DPCM e adesso si aspetta che venga fatta la registrazione alla Corte dei Conti per poi pubblicare il tutto in Gazzetta Ufficiale. Secondo i dati che sono stati diffusi negli ultimi giorni, saranno ben 300.000 gli interessati allo strumento nel 2017 e 115.000 nel 2018.

Riforma pensioni, finalmente l'APe volontario: tutte le informazioni utili

Dopo le recenti dichiarazioni di Cesare Damiano sulla questione lavoro e pensioni, quindi, arriva il via libera per l'Ape volontario. Così come l'Ape agevolato, anche l'APe volontario avrà natura sperimentale. Lo strumento avrà durata fino al 31 dicembre del 2018 e se i risultati dovessero essere positivi potrà essere rinnovato. La data minima del prestito che il lavoratore potrà richiedere per uscire anticipatamente dal lavoro è di sei mesi, mentre l'importo minimo è equivalente a 150 euro mensili. Possono richiedere l'Ape volontario, come ben noto ormai a tutti, coloro abbiano i 63 anni di età anagrafica, i 20 anni di contribuzione e non siano distanti dalla pensione di vecchiaia non più di 3 anni e sette mesi.

Riforma pensioni: Ape volontario retroattivo

Va detto, inoltre, che al momento della richiesta la pensione dovrà essere non inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo dell'Inps (circa 702 euro mensili) al netto della rata di ammortamento. Altra misura importante: la retroattività a partire dall'1 maggio 2017 per l'accesso all'Ape volontario, data in cui sarebbe dovuto partire lo strumento per l'anticipo pensionistico.

Si può affermare, infine, che il costo dell'Ape volontario sarà generalmente più elevato quanto più alta sarà la durata e la somma dell'anticipo richiesto da parte del soggetto richiedente. Il sito Pensionioggi.it porta la seguente ipotesi: con un TAN del 3% e un premio assicurativo del 30% del capitale assicurato, il pagamento del 75% di una pensione per 3 anni e sette mesi (considerando il massimo periodo temporale) causerà un taglio della pensione netta per vent'anni superiore al 15%.

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