Ormai da diverso tempo a questa parte la riforma Pensioni 2017 è diventata l'argomento principe che suscita polemiche e discussioni soprattutto a causa delle novità che emergono di giorno in giorno. Ieri è stato il giorno della firma del DPCM per quanto riguarda l'APe volontaria e ovviamente le dichiarazioni a seguito non sono mancate, né da parte di Cesare Damiano né da parte della CGIL, entrambi critici nei confronti di tale strumento. Fatto sta che la firma rende attuativa una di quelle misure che sono state più discusse, anche per i ritardi notevoli che ci sono stati.

Adesso arriverà la registrazione alla Corte dei Conti, poi la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e successivamente verranno siglate le convenzioni con le banche e le assicurazioni che si occuperanno di erogare i prestiti e di tutelare il lavoratore. Ancora dopo, secondo quanto riportato da Pensionioggi.it, l'Inps si occuperà di diffondere specifiche istruzioni. Insomma, il tutto dovrebbe concludersi non prima di ottobre.

Riforma pensioni, le dichiarazioni di Cesare Damiano

Il presidente della commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, dopo le recenti dichiarazioni sul sistema previdenziale del nostro Paese, ha parlato nello specifico sul discorso convenzioni e sulle penalità per il lavoratore.

Complessivamente chi richiederà l'ape volontaria dovrà accettare di ridurre l'importo della propria pensione del 5% per ogni anno di anticipo. Per Damiano per essere appetibile l'APe non dovrebbe costare più del 4% per ciascun anno di anticipo pensionistico.

Riforma pensioni, critica anche la CGIL

Roberto Ghiselli, il segretario confederale della CGIL, ha rimarcato soprattutto i costi dell'APe volontaria, ricordando che non si tratta di un anticipo pensionistico, come invece ha affermato la Boschi, e non è neanche operativa.

Per Ghiselli, infatti, si tratta di un "prestito bancario oneroso per i lavoratori", che quest'ultimi dovranno restituire con tanto di interesse e garanzie assicurative.

L'APe volontaria è coperta da un'assicurazione obbligatoria per eventuale morte prematura: in questo caso sarà l'assicurazione a pagare il debito alla banca.

UIL e CISL, invece, sono stati decisamente più leggeri nel commentare lo strumento, parlando di una misura di flessibilità che viene incontro ai lavoratori che vogliono uscire dal lavoro a partire dai 63 anni.

Per rimanere sempre aggiornati sull'argomento della riforma pensioni 2017 o sul mondo del lavoro e della scuola è possibile cliccare sul tasto "SEGUI" presente in alto accanto al nome dell'autore di questo articolo.