Nuova settimana importante nell'ambito del confronto tra governo e sindacati sulla fase due della riforma Pensioni. Fase 2 che dovrebbe in qualche maniera modificare la legge Fornero introducendo nuove forme di flessibilità in uscita dal lavoro verso nuove forme di pensione anticipata e che dovrebbe favorire nel percorso previdenziale, in particolar modo, giovani e donne, molte delle quali continuano a reclamare la proroga o la stabilizzazione del regime sperimenta di Opzione donna. E' in programma mercoledì prossimo, 13 settembre, come sempre nella sede del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali attualmente diretto da Giuliano Poletti (Partito democratico), il nuovo incontro tra l'esecutivo e le parti sociali.
Governo e sindacati a confronto sulla fase 2 della riforma pensioni
Al centro de confronto tra governo e sindacati, tra l'altro, le proposte di modifiche alla legge Fornero che sono state rilanciate con forza nelle ultime ore anche dai sindacati e non solo dalla Lega nord di Matteo Salvini che per l'abolizione della riforma pensioni varata nel 2011 propose invano nel 2015 un referendum abrogativo poi ritenuto inammissibile dalla Consulta. Sono state in particolare Susanna Camusso e Annamaria Furlan a incalzare l'esecutivo in direzione anti Fornero. La riunione del 13 settembre prossimo sarà certamente occasione per discuterne meglio e magari avere delle risposte chiarificatrici da parte del Governo Gentiloni.
E' Marco Leonardi il consulente economico di Palazzo Chigi delegato dal premier Paolo Gentiloni a seguire il dossier sulla previdenza.
Le dichiarazioni di Furlan e Camusso per le modifiche alla legge Fornero
"E' necessario - ha dichiarato il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan - in attesa del nuovo incontro con il ministro Poletti - togliere alcune strutture veramente insopportabili della legge Fornero".
"Il sistema attuale - ha detto il leader della Cgil Susanna Camusso - non regge, va cambiato". Tutt'altro che chiusa, dunque, la partita sulla fase due della riforma pensioni. Al momento sembra difficile che il tavolo di confronto possa concludersi con la sottoscrizione di un accordo d'intesa generale così com'è avvenuto con la fase uno che ha partorito diverse misure già in vigore in attesa dell'Anticipo pensionistico volontario il cui decreto attuativo è già stato firmato dal presidente del Consiglio.