Le ultime novità sulle Pensioni precoci e anticipate giungono dall'INCA, il patronato della Cgil, che lancia l'allarme sulle troppe domande respinte dall'Inps. Le motivazioni fornite dall'ente previdenziale per il diniego di quanti hanno effettuato la domanda per uscire anticipatamente dal mercato del lavoro con quota 41 precoci o Ape sociale rischiano di rendere vano, dice l'Inca, le aspettative di reintrodurre qualche almeno un minimo di flessibilità nel sistema previdenziale. Dal canto suo l'Inps respinge al mittente ogni accusa ricevuta, giustificandosi dicendo di aver applicato unicamente la legge.
I casi e i numeri sbalorditivi di rigetto al 13 ottobre 2017
Pensioni precoci 2017 e anticipate: 46.000 le domande respinte
I dati pazzeschi arrivano dal numero che Repubblica ha pubblicato oggi in edicola ove si evince che l'Inps ha respinto ben 46.000 delle 66.000 mila istanze presentate tra Ape sociale e Q41, altroché problemi di mancanza di risorse per liquidare tutti gli assegni previdenziali, qui il nocciolo della questione, fa presente l'INCA, è che pochissimi riusciranno ad usufruire della pensione anticipata. Oltre il 70% dei potenziali beneficiari si sono visti respingere le domande. Il dubbio che i 'fortunati' aventi diritto potessero essere davvero pochi era venuto anche a noi dopo esserci confrontati più volte con i lavoratori precoci sui social.
Moltissimi infatti in questi giorni avevano accusato di essersi visti rifiutare la domanda di pensione anticipata senza riuscire a spiegarsi le ragioni. Talune le avevamo purtroppo identificate e inserite all'interno delle mini guide che abbiamo proposto nei giorni scorsi nella speranza di fare chiarezza. Oggi arrivano le altre conferme a partire dalle accuse posse dal patronato della Cgil all'Inps.
I dettagli
Pensioni anticipata 2017, INCA contro INPS: solo 20000 i potenziali beneficiari
Mancano pochi giorni alla pubblicazione della graduatoria delle domande ammesse, che l'Inps dovrebbe stilare tra il 15 ottobre e i primi giorni della settimana entrante, cadendo la scadenza di domenica. Nel frattempo l'ansia dei lavoratori cresce ed il numero di domande rigettate anche, tant'è che nelle ultime ore Repubblica ha parlato di vero e proprio boom di rigetti.
Alcune motivazioni addotte dall’Inps per il rigetto fa sapere l'Inca nel suo dossier sono «in contrasto con le intenzioni del legislatore e in alcuni casi addirittura contro legge». Per esempio sono fuori tutti coloro che hanno anche solo accettato di lavorare un giorno a voucher. Per poter fare domanda di Ape sociale o Quota 41 ricordiamo che uno dei requisiti era il dover essere disoccupato senza ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi al momento della domanda. Per l’ Inps, precisa il patronato, anche un solo giorno di rioccupazione, successivo a tale periodo ha fatto decadere il diritto all'Ape sociale o alla Q41, nonostante tale motivazione sia in aperto conflitto con l'articolo 19 del d.lgs 150/2015.
L'articolo cita infatti la definizione di disoccupato specificando che sono considerati tali tutti coloro che privi di impiego dichiarano, al sistema informativo delle politiche del lavoro, di essere immediatamente disponibili allo svolgimento di attività lavorativa. Eppure nonostante ciò l'Inps ha rigettato le domande di tutto coloro che hanno svolto anche un solo giorno di lavoro retribuito a voucher dopo i tre mesi, perché a detta dell'ente previdenziale ciò ha fatto paradossalmente decadere lo stato di disoccupazione. Molti i lavoratori che ci avevano fatto presente, basiti, tale motivazione addotta dall'Inps a cui avevano chiesto lumi dopo la risposta negativa.
Pensioni anticipate, nuovo incontro Poletti sindacati il 16/10
Nel mentre Giuliano Poletti ha inviato la convocazione ai segretari generali di Cgil, Uil e Cisl per il prossimo lunedì 16 ottobre, ci si augura, dunque, che si voglia correggere il tiro, altrimenti davvero si rischia, come ha detto la Cisl rischia di «esplodere una bomba sociale». Nel frattempo teneteci aggiornati, la vostra domanda è stata accolta o respinta? Per restare informati iscrivetevi al nostro canale pensioni cliccando direttamente sul seguente link, cercheremo di seguire passo passo l'evoluzione di questa intricata vicenda.