La battaglia per l'abolizione della riforma Pensioni targata Fornero rimane ancora tra le priorità della Lega Nord di Matteo Salvini, viene considerato punto essenziale per poter stipulare un accordo di programma con il centrodestra per le elezioni Politiche del 2018 ormai alle porte. "Io non mi alzerò dal tavolo - ha detto il leader del Carroccio in un'intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera - fino a quando non avremo messo a punto una riforma delle pensioni, subito dopo - ha sottolineato Salvini - aver abrogato la riforma Fornero".
Pensioni, la Lega promette: aboliremo la legge Fornero
Già due anni fa la Lega nord raccolse più di cinquecentomila firme convalidate dalla Corte di Cassazione per proporre il referendum abrogativo della legge Fornero, varata nel 2011 dal Consiglio dei Ministri presieduto dall'ex premier Mario Monti sostenuto in Parlamento da una maggioranza di larghe intese che andava dal Partito democratico allora guidato da Pierluigi Bersani a Forza Italia di Silvio Berlusconi; i leghisti in Parlamento votarono contro. Ma la proposta referendaria fu poi considerata inammissibile dai giudici della Corte Costituzionale che dissero quindi no al referendum.
Oggi il Cdm vara la legge di Bilancio e la fase 2 della riforma
La Lega è tornata più volte alla carica presentando diversi disegni di legge sia alla Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica, ma i ddl non hanno avuto successo, sono rimasti praticamente nei cassetti e non calendarizzati né a Montecitorio né a Palazzo Madama.
Ma il Carroccio continua a chiedere l'abolizione della legge Fornero e comunque continua a promettere di abrogarla nel caso in cui vincesse le prossime elezioni, per questo chiede prima a Forza Italia di Silvio Berlusconi e a Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni di inserire l'abrogazione di questa legge tra i punti principali del programma elettorale di centrodestra.
"Andare in pensione a 67 anni - ha sottolineato Salvini nell'intervista al Corsera - è follia". Oggi, intanto, è prevista la riunione del Consiglio dei Ministri che dovrà varare la legge di Bilancio 2018 che dovrebbe includere al suo interno, salvo clamorosi dietrofront del governo, gli interventi per la fase due della riforma pensioni, che in ogni caso uscirà drasticamente ridimensionata rispetto alle speranze alimentate prima dal Governo Renzi e poi dal Governo Gentiloni.