Una recente circolare scolastica vieta ai bambini che frequentano la Scuola media di tornare a casa da soli. Fino ai 14 anni. Sono centinaia le proteste da parte dei genitori dei bambini, alle quali i presidi degli istituti rispondono facendo leggere la circolare. D'altronde, il codice penale parla chiaro. L'abbandono di un minore di 14 anni comporta una reclusione dai 6 mesi fino ai 5 anni di carcere. E ad andarci di mezzo in questo caso sarebbero i professori, i quali rischiano una denuncia per mancato controllo. La situazione è identica in tutta Italia, da nord a sud.

Se state pensando che ci siano deroghe siete sulla strada errata. No, non ci sono. Un bel rompicapo anche per le famiglie che vivranno tale situazione soltanto da quest'anno.

Le proteste dei genitori

Chat dei genitori in fibrillazione, lettere aperte, proteste dirette ed indirette. Al momento, nulla sembra possa opporsi alla circolare scolastica che sta dividendo l'Italia. I genitori avranno tempo fino a questo mese per organizzarsi, dopo si passerà alle vie di fatto. Se un bambino non dovesse essere riaccompagnato a casa al termine della giornata scolastica da un adulto autorizzato, con in possesso di un documento di identità, saranno avvertiti i carabinieri. Sembra una vicenda surreale, in realtà non lo è affatto.

Intanto i genitori continuano ad essere sul piede di guerra, contro una circolare che ritengono errata. Alcuni pongono come esempio una situazione che potrebbe verificarsi in migliaia di scuole italiane. Io, genitore, sono costretto - nella migliore delle ipotesi - a vestirmi per andare a prendere mio figlio a scuola, distante da casa 100 metri.

Nella peggiore delle ipotesi, io genitore devo assentarmi dal lavoro per accompagnare mio figlio a casa, anche se la scuola è a 2 minuti a piedi dall'abitazione. E, nel caso di nonni scomparsi, genitori divorziati eccetera, a chi spetterà accompagnare il bambino a casa?

Da dove nasce tutto quanto

La circolare scolastica che tanto sta facendo discutere in Italia è la risposta ad una sentenza della Cassazione del maggio scorso, che ha condannato scuola e Miur per la morte di uno studente minorenne.

I fatti risalgono a 15 anni fa, ma la sentenza della Cassazione è della primavera di quest'anno. Secondo i giudici, la responsabilità di un minore di 14 anni è dei genitori oppure del precettore, vale a dire degli insegnanti. Non rimane che attendere la fine del mese di ottobre, per capire come terminerà una vicenda che ancora una volta hanno posto le istituzioni italiane nel mirino della cittadinanza.