In Italia 166 scuole, tra elementari e medie, sono pronte ad un cambiamento epocale: mai più compiti a casa. Prenderà il via dal nuovo anno scolastico l'iniziativa, di per sé, rivoluzionaria, che interesserà tre regioni e cinque province diverse. Stando ai numeri citati dal portale Orizzonte Scuola, 36 classi hanno aderito al progetto sperimentale, per un totale di 699 ragazzi, che da quest'anno diranno addio ai compiti nelle 4 mura domestiche. Secondo i dati forniti da Repubblica, altre 136 classi avrebbero risposto affermativamente alla sperimentazione.
Tempi duri, a questo punto, anche per i diari, dove gli studenti sono soliti, alla fine di ciascuna lezione, inserire i compiti assegnati dai professori. Insomma, una vera e propria rivoluzione, anche se, come spesso accade, non siamo stati noi i primi a farla.
Compiti a casa addio, dove inizia il cambiamento
"Per domani tradurre la versione di Seneca a pagina 250 del libro di latino". "Per sabato fare le equazioni a pagina 143 del libro di matematica". Questi sono soltanto alcuni esempi di compiti a casa dati dagli insegnanti ai ragazzi delle scuole superiori. Quest'ultimi continueranno a riceverli, centinaia di alunni della scuola primaria e media invece no. Il via libera è stato dato dal Miur, da cui è partita la proposta, merito del funzionario Raffaele Ciambrone, che di professione fa il pedagogista.
Complessivamente, saranno tre le regioni coinvolte dalla sperimentazione del Miur: Lombardia, Piemonte e Sicilia. Cinque, invece, le province coinvolte dal progetto, che sono Milano, Torino, Biella, Verbania e Trapani. A far la voce grossa, dunque, la regione Piemonte, che avrà ben 3 province su cinque. Interessante sapere anche che aderirà all'iniziativa anche uno dei capoluoghi più importanti d'Italia, Milano.
Menzione speciale anche per Trapani, unica provincia del Sud Italia ad aver raccolto quella che può essere definita come un'affascinante sfida.
A scuola tutto il giorno
Di mattina la teoria, nel pomeriggio la pratica. Il tutto a scuola. Quello che prima era uno dei proverbi preferiti dagli studenti, prima il dovere poi il piacere, rischia di essere invertito, visto che il dovere sarà doppio.
Non che a casa non lo fosse, ma dentro la propria aula non ci sarà più alcuna scusa per non fare gli ormai ex compiti a casa.
Dicevamo in apertura che l'Italia non è la prima ad aver dato il via a questo progetto. La nazione apripista in Europa è stata la Finlandia, dove sono stati ottenuti ottimi risultati. Quest'estate ha scelto di cambiare anche la Francia del nuovo presidente Macron. E l'Italia? Non c'è due senza tre, elementare.