Pensioni: un argomento che continua a tenere banco, soprattutto in funzione della possibilità di uscire in maniera anticipata dal lavoro. Ed è un argomento di forti dibattiti politici anche la questione relativa alla così detta Ape Volontaria.
Ape volontaria: cosa è
Secondo quanto riporta il sito dell'Inps, per definizione, l'ape volontaria è un prestito commisurato e garantito dalla pensione di vecchiaia erogato in quote mensili per dodici mensilità. Può essere richiesta da lavoratori dipendenti pubblici e privati, con l'esclusione dei liberi professionisti iscritti a casse separate.
Attraverso l'ausilio di soggetti finanziatori ed imprese assicurative un lavoratore riceve un prestito (da restituire in 20 anni con una trattenuta sul netto dell'assegno pensionistico)che gli consente di andare in pensione con qualche anno di anticipo. Possono aderire coloro i quali hanno almeno 63 anni di età e vent'anni di contributi, destinati a maturare il diritto di pensione entro tre anni e sette mesi dalla data di richiesta e avere una futura pensione, al netto della trattenuta per l'Ape Volontaria, o, pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO)
Ape Volontaria: alcuni esempi
L'Ape Volontaria, naturalmente, porta a contrarre un vero e proprio prestito con un ente terzo che, com'è nell'ordine delle cose, si caratterizza per avere un tasso di interesse e la necessità di un'assicurazione sulla vita in caso di premorienza.
Costi che, naturalmente, ricadono sul futuro pensionato.
Inizia finalmente ad esserci qualche indiscrezioni attendibile in più e, a quanto pare, le banche o chi per loro finanzieranno l'Ape Volontaria applicando un tasso d'interesse tra il 4,2 ed il 4,6%, mentre il premio assicurativo dovrebbe assestarsi ad una soglia percentuale destinata a superare il 30%.Va sottolineato che ogni singola rata da detrarre sull'assegno pensionistico avrà una detrazione fiscale pari al 50%.Secondo quanto calcola businessonline.com: una pensione lorda maturata di 822 (750 euro netti) con l'applicazione dell'Ape dell'85%(e tutte le sommatorie fiscali) porterebbe nelle tasche del pensionato 706 euro.
Un'Ape Volontaria dell'80% per due anni su una pensione netta di 1000 euro (1192 lordi) inciderebbe per 141 euro e darebbe all'ex lavoratore 889 euro ogni 30 giorni. Un lavoratore con una pensione maturata netta da 1250 euro (1558 lorda) che volesse uscire dal lavoro con tre anni di anticipo dovrebbe pagare 254 euro al mese (-56, considerando la detrazione fiscale) prenderebbe 1051 euro.
Un lavoratore con una pensione maturata da 2000 euro netti, chiedendo un'Ape Volontaria del 75%, si troverebbe a percepire solo 1617 euro.
La considerazione finale è che probabilmente più la pensione futura sarà alta meno conveniente sarà uscire con anticipo attraverso la porte dell'Ape Volontaria.