Lo scorso 17 settembre diversi gruppi autorganizzati di lavoratori della Scuola, provenienti da diverse parti d'Italia (nello specifico Autoconvocati Roma, Illumin’Italia, LIP Roma e Lazio, Manifesto dei 500 e Partigiani della Scuola Pubblica), si sono riuniti a Roma per discutere del Rinnovo del contratto della scuola.

Si tratta di gruppi di lavoratori che negli anni scorsi si erano resi protagonisti delle lotte del mondo della scuola, in particolare contro la "Buona Scuola" del Governo Renzi ma anche contro le riforme del settore portate avanti dai vari Governi precedenti.

Le rivendicazioni dei lavoratori autorganizzati della scuola

Tale assemblea ha discusso del rinnovo del contratto della scuola, che è bloccato ormai dal 2009 e che con ogni probabilità sarà rinnovato in tempi brevi (pare che la firma possa arrivare fra novembre e dicembre); e del rilancio delle lotte contro la legge 107 del 2015 (ovvero la cosiddetta "Buona Scuola"), le cui norme potrebbero essere inserite nel contratto in cambio aumenti stipendiali, ritenuti però troppo bassi da parte dei gruppi di autorganizzati: sarebbero infatti inferiori rispetto ai 300 euro persi dal 2009 e comunque legati in parte alla valutazione del "merito" dei docenti.

Gli autorganizzati della scuola hanno quindi deciso di scrivere un appello rivolto ai docenti e al personale ATA (di ruolo e precari), alle RSU e ai dirigenti sindacali, con l'intento di informare e mobilitare il mondo dell'istruzione, presentando come lavoratori della scuola una piattaforma chiara e netta sul rinnovo del Contratto della Scuola, sia riguardo alle richieste economiche (ovvero il recupero di quanto perso nei 9 anni di blocco contrattuale, cifra calcolata sulle 300 euro), sia nella parte normativa, chiedendo un miglioramento delle condizioni di lavoro e respingendo ogni aggravio dell'orario, del carico di lavoro e della burocrazia.

Gli autorganizzati chiedono una particolare attenzione anche agli ATA e ai precari, chiedendo che i diritti di questi ultimi vengano parificati agli insegnanti di ruolo, inoltre prendono la posizione sulla legge 107 chiedendone la cancellazione e non invece l'implementazione che sarebbe all'orizzonte col nuovo contratto.

La sostanziale richiesta che viene fatta dall'assemblea autoconvocata del 17 settembre è che i lavoratori della scuola possano esprimere le proprie posizioni nel rinnovo del contratto della scuola, in assemblee democratiche fatte nelle scuole e in ambito territoriale, e che non si trovino invece a dover un contratto chiuso dopo una contrattazione al ribasso.

Secondo gli autoconvocati "la discussione sul rinnovo contrattuale sta procedendo senza alcun confronto nelle scuole, senza alcuna discussione reale della quale abbiamo invece bisogno urgente, base di ogni rapporto democratico". Ed entrando nel merito del rinnovo contrattuale chiedono "aumenti uguali per tutti i lavoratori senza differenziazioni di alcun tipo, la conferma degli scatti legati alla sola anzianità ed il rilancio della qualità delle condizioni di lavoro senza aggravi di aumenti dell’orario di lavoro, nonché l’eliminazione delle numerose incombenze burocratiche prodotte da anni di riforme”.

Inoltre, viene richiesta "la parificazione delle condizioni contrattuali fra lavoratori di ruolo e precari e l’adeguamento dell’organico ATA, i cui carichi di lavoro sono molto aumentati".

Il tutto mentre proprio questo mercoledì 4 ottobre, le federazioni della scuola di CGIL, CISL, UIL e SNALS si ritrovano a Roma a discutere della piattaforma per il rinnovo contrattuale, che potrebbe avvenire fra novembre e dicembre.

L'appello degli autorganizzati della scuola supera 1600 firme

I promotori dell'appello intanto si rivolgono in particolare a tutti gli insegnanti, il personale ATA, le RSU, i dirigenti sindacali affinché: sostengano questo appello e lo diffondano, convochino al più presto le assemblee nelle scuole e nei territori per discutere del rinnovo contrattuale e del contenuto della piattaforma; adottino nelle assemblee mozioni per una mobilitazione unita per l’abrogazione della legge 107.

E stata attivata anche una raccolta firme sulla piattaforma Change.org, la quale ha già superato ampiamente quota 1600 firme nei primi 5 giorni. E' possibile aderire all'appello al link http://chn.ge/2xws8U9 (da copiare e incollare sulla barra di ricerca Internet) e fornendo i propri dati richiesti.