Negli ultimi mesi la politica di rigore sul fronte dell'aspettativa di vita è stata fortemente criticata dai rappresentanti dei lavoratori e dalle parti sociali, mentre si sono viste crescere le fila degli istituti tecnici che hanno lanciato l'allarme contro un possibile allentamento della misura. La dialettica al riguardo si è poi accesa ulteriormente nelle scorse settimane, ma è nella giornata di ieri che si sono moltiplicate le prese di posizione al riguardo. D'altra parte, cercare di comprendere a fondo la situazione per interpretare quali sono i possibili scenari futuri sul tema resta complicato senza conoscere le differenti posizioni.
Gli spazi di manovra a disposizione della politica appaiono comunque limitati e non tenere in considerazione tutti gli argomenti può portare a non comprendere pienamente la realtà in corso di sviluppo. Per offrire ai lettori un quadro completo della situazione, vediamo quindi quali sono le ultime dichiarazioni di coloro che hanno espresso la propria perplessità rispetto ad un possibile congelamento dell'AdV, che dovrebbe portare un nuovo scatto di cinque mesi sull'età pensionabile a partire dal 2019.
La preoccupazione sul deficit da parte di Confidustria
Ad esprimersi con preoccupazione in merito ad un nuovo aumento del deficit pubblico qualora si decidesse di fermare l'adeguamento all'Aspettativa di Vita è stata tra gli altri Confindustria, che nella giornata di ieri ha indicato come "apprezzabile" lo sforzo del Governo rispetto alla tenuta dei conti.
Il Direttore generale Marcella Panucci ha infatti espresso le proprie preoccupazioni rispetto ai conti del Paese, ritenendo quindi "apprezzabile che il Governo sia riuscito a respingere le richieste in materia di età pensionabile", visto che il relativo impatto sarebbe risultato significativo.
Per Bankitalia con uno stop all'AdV si rischiano i conti
A parlare di vero e proprio rischio per i conti pubblici è stata invece la Banca d'Italia, che nella giornata di ieri ha lanciato un nuovo allarme tramite il Vice direttore generale Luigi Federico Signorini. Il tecnico è intervenuto davanti alle Commissioni bilancio di Camera e Senato, spiegando che il meccanismo rappresenta un elemento chiave per la sostenibilità di lungo termine delle finanze pubbliche italiane.
Allo stesso tempo, il Paese è chiamato ad assicurare la propria solvibilità nel tempo, visto che gli interessi sul debito "pesano notevolmente sull'economia e riducono i margini" dei possibili interventi. In questo senso, da Bankitalia si ricorda anche l'opportunità data dall'attuale congiuntura favorevole per intervenire con attività di risanamento sulla finanza pubblica.
Per l'Istat serve valutare il percorso lavorativo individuale
Anche da parte dell'Istat è arrivata all'inizio della settimana una nuova presa di posizione in merito al tema dell'adeguamento all'aspettativa di vita. In questo caso, il commento tecnico riguardava il possibile criterio di valutazione da utilizzare per esaminare le categorie che potrebbero beneficiare di un'esenzione.
Secondo l'istituto statistico, per assolvere ad un simile compito serve verificare "il percorso lavorativo individuale". La questione è complicata da affrontare nel breve termine perché mancano informazioni precise al riguardo e si rischia di arrivare a delle semplificazioni della realtà. Attualmente non esiste "un quadro praticabile", spiegano dalla direzione centrale dell'Istituto, pertanto sarebbe necessario aprire un progetto ad hoc, che richiederebbe comunque del tempo. Una considerazione in controtendenza rispetto alla scadenza del tavolo tecnico aperto tra Governo e Sindacati, che dovrà concludersi entro lunedì prossimo.
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