L'Inps ha appena reso disponibile per la consultazione sul suo sito istituzionale la Circolare n°174 del 23 novembre 2017 con la quale fornisce importanti chiarimenti per i professionisti e i lavoratori autonomi, possessori di un reddito professionale che vogliono usufruire della naspi. Vediamo, quindi, di descrivere nel dettaglio cosa prevede questa nuova Circolare.

I professionisti col doppio lavoro

La crisi economica e le spese che si devono sostenere per mantenere un'attività autonoma hanno spinto molti professionisti a cercare altre fonti di reddito.

Diversi, quindi, hanno cominciato a svolgere una seconda attività, di solito come lavoratori subordinati. Cosa accade, pero', quando si viene licenziati da questa attività e si rimane con il solo reddito professionale? Questa è la domanda a cui ha dato risposta la Circolare Inps n°174. In sintesi, l'Ente previdenziale ha affermato che la Naspi è perfettamente compatibile con il reddito da attività professionale, anche se ha fatto delle distinzioni e delle precisazioni.

Il caso di chi deve avviare un'attività autonoma

Innanzitutto, la Circolare affronta il caso di un lavoratore autonomo che deve avviare una nuova attività e che percepisce già la Naspi. In questo caso il lavoratore, spiega la Circolare, continua a percepire la Naspi a condizione che il suo nuovo reddito professionale non superi i 4800 euro lordi annui.

Viene inoltre richiesto, pena di decadenza dal beneficio, che il lavoratore autonomo entro un mese dall'inizio della nuova attività o dalla richiesta della Naspi informi l'Inps del reddito presunto che deriverà a quest'ultimo dalla stessa anche se questo, per assurdo, fosse pari a zero. La Naspi verrà riconosciuta nella percentuale dell' 80% del reddito previsto e comunque ricalcolata in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi.

In alternativa, è possibile richiedere la liquidazione in unica soluzione dell'intero importo della Naspi a cui si ha diritto. Ovviamente su detto importo saranno effettuate le ritenute irpef.

Il caso dei professionisti iscritti agli albi

Se a richiedere la Naspi è un professionista iscritto ad un albo o con una partita Iva aperta, prima di procedere alla domanda deve segnalare l'iscrizione all'Inps.

Se invece, malgrado l'iscrizione o la partita Iva aperta, l'attività professionale non risulta svolta l'Inps dovrà verificarlo contattando, anticipatamente, il professionista. A meno che, ovviamente, non lo segnali il professionista stesso all'ente previdenziale. Se l'attività risulta non essere svolta la Naspi verrà erogata, in caso contrario verrà negata.