Le ultime novità sulla riforma pensioni 2017 al 20 novembre 2017 ruotano intorno all'esito dell'incontro tenutosi sabato 18 novembre tra Governo e sindacati che non avendo soddisfatto in egual modo le sigle sindacali ha portato alla richiesta di un nuovo incontro che si terrà domani 21 novembre. Su quanto sin qui ottenuto e sulla divergenza di opinione tra la Cisl, che si ritiene soddisfatta ed è pronta a firmare, e la Cgil che invece non ritiene soddisfacenti le proposte del Governo, abbiamo deciso di intervistare Roberto Occhiodoro. Uno degli amministratori del gruppo 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' che era presente, insieme ad una piccola delegazione di lavoratori, a Palazzo Chigi sabato scorso.

Pensioni 2017, l'intervista ad Occhiodoro: siamo insoddisfatti

Quali le vostre impressioni sull'esito dell'Incontro tra Governo e sindacati del 18/11?

Il Governo si è arroccato su posizioni che non tengono conto né delle nostre richieste né della realtà, che conferma che nel 2015 la speranza di vita è diminuita e che nel 2017 per i primi sei mesi la mortalità è cresciuta. Quello che conta per loro è solo la tenuta dei conti anche a scapito della verità.

Come vivete le posizioni differenti di Cisl e Cigl, vi aspettavate un fronte unitario pro lavoratori o sospettavate una scissione tra le sigle sindacali?

Sapevamo dei contrasti interni alle confederazioni sindacali, ma arrivati a questo punto è giusto che le strade si dividano.

Riforma pensioni e LdB 2018: confidiamo negli emendamenti

Quali saranno le vostre prossime mosse e cosa vi sentite di chiedere al Governo come ultimo appello?

Appoggeremo e saremo presenti a qualsiasi tipo di manifestazione dovesse sorgere contro la decisione del Governo. Più che all'esecutivo ci sentiamo, giunti a questo punto, di fare un appello al Parlamento che in fase di discussione bocci questa ulteriore presa in giro ai danni dei lavoratori, soprattutto per quel che riguarda l'aspettativa di vita, Che continuiamo a ribadire dovrebbe essere sospesa per tutti e non solo per i 15 mestieri gravosi individuati dal Governo.

Dopo 41 anni di lavoro tutti i mestieri sono ugualmente usuranti. Continuare a fare distinzioni non può che creare inutili disuguaglianze all'interno della categoria dei lavoratori. Ribadiamo con forza che tutti i precoci hanno sacrificato parte della loro adolescenza e versato in egual misura i contributi, sarebbe ora che senza discriminazione all'interno delle categorie, il diritto alla pensione fosse riconosciuto indistintamente dopo 41 anni di lavoro e l'aspettativa di vita bloccata per tutti.