Le ultime novità sulla riforma delle Pensioni al 12 dicembre 2017 arrivano quotidianamente in quanto si sta ultimando l'iter che porterà in aula il testo completo della Legge di Bilancio 2018. La chiusura lavori in V Comm.Bilancio è attesa per domenica 17/12 poi martedì 19 il testo andrà in Aula, dove inizieranno le votazioni finali. Qualche passo in avanti sul fronte previdenza e lavoro si è cercato di farlo, come già fatto presente in passato, riportando il punto della situazione ad oggi stilato dall'onorevole Anna Giacobbe e dal Presidente della commissione lavoro Cesare Damiano.
Troppo poco per i lavoratori, i dettagli e le reazioni.
Riforma pensioni 2017, precoci e donne delusi: si doveva fare di più in Ldb 2018
Ma per i precoci che ambivano alla quota 41 per tutti o almeno allo stop dell'aspettativa di vita dal 2019 e per tutte le donne che combattevano per l'opzione donna al 2018 i sogni non si sono tramutati in realtà, e la delusione è quasi palpabile. Mentre le seconde stanno tentando il tutto per tutto, fino alla fine, alcune, Movimento opzione donna, con uno sciopero della fame a staffetta, le altre, opzione donna proroga al 2018, con l'iniziativa: "Io ci metto la faccia", un lavoratore precoce ha deciso di cedere, esausto delle ingiustizie. Alfiere De Angelis, moderatore del gruppo 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti', ha dichiarato di voler lasciare il suo ruolo.
Le motivazioni nel suo lungo post su Facebook, riporteremo solo qualche stralcio significativo, a cui è subito seguito l'appello dei colleghi a non abbandonare il gruppo.
Pensioni precoci, Alfiere de Angelis dice basta!
"Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Voglio iniziare con questa frase di San Paolo, (dalla seconda lettera a Timoteo cap.4), usata da me, sicuramente in modo blasfemo, per dire che purtroppo e con grande dispiacere, uscirò da questo splendido gruppo".
Poi prosegue " Ho combattuto una battaglia in cui ho creduto fin da subito, dal primo minuto che mi sono iscritto, una battaglia condotta insieme a tutti voi, chi con maggiore, chi con minore presenza per problemi che ognuno di noi si porta dietro. Una battaglia che non ci ha sicuramente dato i risultati sperati, qualcosa, ma non tutto, anzi quasi nulla e per pochissimi (felice per loro, ci mancherebbe)" .
Poi promette che sarà ancora presente alle manifestazioni "uscirò soltanto dalla pagina facebook, ma sarò presente, sempre che gli amministratori siano d’accordo, ad ogni iniziativa; dai presìdi davanti al Ministero del lavoro, a qualsiasi manifestazione verrà organizzata per rivendicare il nostro sacrosanto diritto di andare in pensione con massimo 41 anni di contributi. Prima di andarsene ai politici con cui si è interfacciato in modo garbato che gli hanno fatto notare che gli iscritti usano toni davvero accesi e poco rispettosi, vuole ricordare che la rabbia arriva "dall’esasperazione di persone che hanno una famiglia e che grazie ad una legge scandalosa si trovano senza lavoro e senza pensione, persone licenziate a 55-60 anni che non sanno dove andare a prendere il minimo necessario per sopravvivere".
Poi bacchetta i politici con cui si è confrontato in quanto al "vi capiamo benissimo" non è seguito nulla di concreto. "Oltre a darci una piccola elemosina con l’APE social e altre piccolissime cose non è cambiato molto".
Riforma pensioni e Ldb 2018, che delusione!
Precisa esausto: "Tutti promettono, tutti dicono che vogliono cambiare questa maledetta legge, qualcuno addirittura dice che vuole abolirla, ma fino ad oggi, cosa è successo? Nulla, assolutamente nulla. Ho salito insieme agli amici romani le scale di sedi di partito, da quelle dl PD a Fratelli d’Italia, non ne ho mai fatto un problema di colore politico, non me ne è mai fregato nulla di questo, ho cercato solo chi poteva o voleva risolvere il nostro problema.
Ho partecipato a manifestazioni in piazza con il sindacato. Sono stato presente davanti al Ministero del lavoro tutte le volte, o quasi, che ci sono stati incontri governo-sindacati, per sentirsi rispondere dai rappresentanti sindacali, con le stesse parole del governo: «l’aspettativa di vita non può essere bloccata per tutti». Allora sale la rabbia, cresce in ognuno l’idea che siamo stati presi ancora una volta in giro, dice stizzito, e anche uno che dovrebbe fare il moderatore esce fuori dai gangheri. Allora siccome la mia pazienza, conclude, ha un limite e nonostante il cappello a questo post, non sono San Paolo. A questo punto, per il bene del gruppo stesso, mi dimetto da moderatore e nello stesso tempo abbandono la pagina facebook dei « lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti ». Condividete e comprendere l'amarezza verso il Governo?