Dopo il rinnovo del contratto degli statali dei ministeri, degli entri fiscali e della previdenza, l'attesa si sposta sul rinnovo dei contratti e sugli aumenti degli stipendi della Scuola e della sanità, i comparti con più dipendenti pubblici interessati. In tutto, due milioni e 700 mila lavoratori (1 milione e 200 mila per la scuola, 800 mila per la sanità) che ancora attendono il rinnovo dei contratti dopo 8 anni di blocco. Ancora vari i nodi da sciogliere nelle trattative che si terranno all'Aran con i sindacati, soprattutto per la scuola dove i sindacati vorrebbero rimettere in discussione alcuni istituto della riforma della Buona scuola.

Proprio nella giornata di oggi, informa il quotidiano La Stampa, l'Aran dovrebbe trasmettere al Governo Gentiloni la relazione tecnica del nuovo contratto dei due comparti della Pubblica Amministrazione. Al di là delle differenze dei comparti, molte delle regole verranno "copiate" dal contratto già firmato, quello del 23 dicembre scorso riguardante le Funzioni centrali.

Ultime rinnovo contratto scuola e sanità 2017: novità oggi aumenti stipendi

Dunque, gli aumenti degli stipendi con il rinnovo dei contratti statali non dovrebbero distaccarsi dalla forbice prevista per i contratti dei ministeri e delle agenzie fiscali e della previdenza. Pertanto, l'aumento mensile lordo fissato già dall'accordo di oltre un anno fa sarà di 85 euro, la distribuzione degli aumenti favorirà chi ha i redditi più bassi nella Pubblica amministrazione.

La forbice dei gli aumenti degli stipendi varierà da un minimo di 63 ad un massimo di 117 euro, ovvero da 1.019 a 1.5096 euro annui lordi. Anche nel rinnovo dei contratti statali della scuola e della sanità dovranno essere salvaguardati i compensi derivanti dal bonus di 80 euro, mentre dalla contrattazione (e non per legge) dovranno essere stabilite le voci della busta paga relative ai premi, ai salari accessori ed al welfare integrativo.

Contratto statali 2017, ultime novità su arretrati: quando verranno accreditati?

Particolare attesa è per il rimborso che gli statali riceveranno per il mancato rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione e gli omessi aumenti degli stipendi. Dal blocco dei contratti statali del dicembre 2009, alla sentenza della Corte costituzionale datata giugno 2015 che ha dichiarato l'illegittimità della prosecuzione del blocco, passando per l'avvio dei tavoli all'Aran del luglio 2016, gli statali porteranno a casa, tuttavia, solo una modesta cifra di rimborso.

Infatti, secondo quanto calcolato da La Stampa, la cifra si aggira sui 570 euro lordi e comprenderà gli arretrati degli anni 2016 e 2017 per una somma ben al di sotto degli aumenti decretati di 85 euro che scatteranno solo a partire dal 2018. E' plausibile che l'accredito degli arretrati possa avvenire prima delle prossime elezioni politiche del probabile 4 marzo 2018 e che, pertanto, gli statali troveranno accreditata la somma nei pagamenti del 27 febbraio 2018.