Da oggi, 10 gennaio, l’associazione di promozione sociale denominata Lavoro over 30 – Risorse da incentivare, ha aperto i tesseramenti a tutti coloro che vogliono sposare i suoi ideali di uguaglianza nel mondo del lavoro e di recupero in una generazione troppo frettolosamente definita bruciata. Perché se è vero che si aumenta l’aumenta l’età pensionabile perché è aumentata la speranza di vita in Italia, non si fa altrettanto con le agevolazioni lavorative, che nella quasi totalità dei casi si ferma ai 29 anni.

Un controsenso insomma che Christian Mosi, presidente e fondatore dell’associazione non si è lasciato sfuggire.

Lo stesso Mosi infatti è un Over 30 che ha sperimentato sulla sua pelle cosa volevano dire le difficoltà di dover cercare lavoro superata la fatidica soglia degli “-enta”.

Da comitato ad associazione

Molte cose sono cambiate da maggio scorso, quando il Comitato Over 30 stava venendo per la prima volta alla ribalta, districandosi nel non facile mondo dei social network e attivandosi attraverso una petizione on line, per chiedere il riconoscimento di agevolazioni fiscali per chi assumesse persone con 30 e oltre anni di età.

La petizione in questione tra l’altro, tutt ora attiva sul portale Change.org, ha quasi raggiunto il suo scopo. Sono infatti oltre 23.700 le firme raccolte; con un obiettivo di 25000.

Blasting News è stata tra i primi a dare spazio all’allora comitato nel maggio scorso. Nel corso dei mesi anche altri media hanno voluto affrontare il problema della disoccupazione dei trentenni, in particolare La Repubblica e La Nazione mentre Claudio Longhi ha incentrato un suo intervento a Radio Radicale sul problema.

Aconfessionale e Apartitica

Apparentata con nessuno ma in buoni rapporti con tutti. Christian Mosi precisa che lo scopo dell’associazione è solo quello di far valere i diritti dei lavoratori, e per questo si prodiga a parlare con quanti più politici possibili, senza distinzione di bandiera. L’importante è essere d’accordo col punto focale dell’associazione, quello di un mercato del lavoro più giusto per tutti.

Saranno dunque mesi febbrili per l’associazione, col presidente e i suoi collaboratori più stretti che, oltre a portare avanti le iniziative dell’associazione, dovranno dividersi tra numerosi colloqui con vari esponenti politici. E c’è da scommettere che, da qui al 4 marzo, questi colloqui sicuramente non faranno che aumentare.