Novità per il bonus docenti con il rinnovo del contratto per gli insegnanti, sulla base del Ccnl stabilito di recente tra il Ministero dell'Istruzione e i sindacati. In questo contratto sono state definite delle norme che riguardano il bonus finanziario che il personale docente può ricevere in seguito alla valorizzazione del merito. In particolare sono stati evidenziati i criteri generali dei compensi.

Bonus merito insegnanti: quali sono i criteri

Secondo ciò che è stato scritto nel contratto nazionale per gli insegnanti, il bonus merito non dovrebbe cambiare.

Il Miur ha affermato che i criteri per la sua attribuzione rimarranno immutati. Le prospettive dal punto di vista del Ministero sono molto larghe, perché si parla addirittura di un aumento degli importi per il futuro.

Saranno le scuole, con il nuovo contratto, a stabilire dei principi trasparenti per rafforzare l'istituto del bonus e per determinare i compensi previsti per i docenti. Nello specifico si tenderà a prevedere un valore economico minimo o massimo per il compenso da assegnare. Il Miur ha specificato che si passa da 200 milioni annui a 160 milioni, da mettere a disposizione per valorizzare l'impegno degli insegnanti.

Il ruolo dei sindacati nella definizione del bonus merito

Dopo il rinnovo del contratto e in base all'articolo 40 del decreto legislativo 165 del 2001, anche i sindacati avranno un ruolo importante nella contrattazione con i dirigenti scolastici per prevedere il valore economico da attribuire con il bonus.

Naturalmente resterà importante il ruolo del dirigente e del comitato di valutazione per definire l'ammontare del compenso.

Quindi si tratta di una specie di sistema misto, perché alcuni di questi criteri non sono soggetti a contrattazione con i sindacati, ma rimangono di esclusiva competenza dei presidi, che possono individuare i docenti meritevoli.

L'aumento degli stipendi dei docenti

Il Miur da questo punto di vista si dichiara molto ottimista, perché fa notare anche come con il rinnovo del contratto sia stato stabilito anche un aumento dello stipendio. Nel dettaglio gli aumenti andranno da 80,40 euro a 110 euro. Per gli Ata l'incremento medio corrisponde a 84,5 euro.

I docenti universitari prenderanno in media 82 euro in più e quelli dell'Afam, Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica, potranno contare in media su 105 euro al mese in più. Viene salvaguardato il bonus di 80 euro già stabilito precedentemente almeno per le fasce di reddito più basse.