Negli ultimi giorni sono tornati ad accendersi i riflettori in merito all'avvio del nuovo meccanismo di pensionamento anticipato legato ad un prestito ponte e denominato come APE volontario. L'opzione sembra stia avendo un buon riscontro d'interesse (quasi 7mila pratiche ricevute dall'Inps ad inizio aprile) in virtù dei requisiti piuttosto flessibili (63 anni di età e 20 anni di versamenti), soprattutto rispetto alle altre opzioni di prepensionamento tutt'ora disponibili. Ma il dibattito pubblico resta acceso in particolare per via del prestito pensionistico collegato e per il relativo onere a carico del richiedente.

La restituzione ventennale comporterà infatti una decisa penalizzazione sul futuro assegno dei pensionati. Se quindi è vero che da un alto risulta probabilmente l'unica opzione davvero disponibile per molti lavoratori, dall'altro lato non sono pochi quelli che puntano il dito contro l'onerosità del provvedimento. All'interno della dialettica che caratterizza l'avvio di questa opzione, non sono quindi mancate le prese di posizione in arrivo dai sindacati.

Camusso (CGIL): l'APE volontaria penalizza le donne

È in particolare la leader della CGIL Susanna Camusso ad aver rimarcato nelle ultime ore gli effetti negativi della misura sui futuri pensionati che dovessero ricorrervi, con un riferimento preferenziale al genere femminile.

Secondo la sindacalista, le donne sarebbero infatti maggiormente penalizzate dalla misura per due ordini di ragioni. La prima è che "il lavoro di cura è tutto a carico delle donne e questo determina interruzioni nel percorso lavorativo", pertanto proprio chi ha dovuto suo malgrado subire una carriera discontinua si trova costretta a dover sottoscrivere un prestito per ottenere un anticipo sulla pensione.

La seconda è che le donne hanno visto negli ultimi anni continui incrementi nei requisiti di accesso alla quiescenza. Tutto ciò, senza considerare che lo stesso genere femminile è oggetto di importanti disequilibri a livello salariale, con conseguenze che si possono ben immaginare per quanto concerne l'entità dei futuri assegni.

Cosa aspettarsi dall'anticipo di mercato?

È chiaro che la discussione in merito al provvedimento è solo agli inizi, non solo perché di fatto l'APE volontaria è partita solo ora, con grave ritardo rispetto alle previsioni iniziali. Ma anche perché al prossimo Governo spetterà prendere in considerazione un'eventuale proroga e conferma della misura, che sembra avere tra i principali vantaggi un guadagno per la collettività piuttosto che per il singolo, ovvero il fatto di non andare a pesare sui bilanci dell'Inps come invece avviene per gli altri meccanismi di prepensionamento a tutela delle situazioni di disagio dei lavoratori.

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