La nuova proposta presente sul Piano nazionale di formazione docenti 2016-2019 ha generato molto scalpore, sia sui social sia su altri siti di informazione. La proposta prevede che l'orario lavorativo dei docenti sia portato a 30 ore settimanali. Questa specifica varrebbe per i nuovi assunti, mentre i docenti già in ruolo avrebbero la possibilità di scegliere se aderire o meno. Un bel salto se si considera che attualmente, la stima di lavoro settimanale svolto dagli insegnanti si aggira intorno alle 18/22 ore alla settimana. Vediamo nel dettaglio cosa significa e cosa comporterebbe.

Docenti neoimmessi in ruolo: aumento delle ore di lavoro

I docenti neoimmessi in ruolo dovranno, stando alla proposta presentata sul Piano nazionale di formazione docenti 2016-2019 aumentare le ore di lavoro che svolgono ogni settimana. Gli insegnanti devono svolgere circa 18/22 ore di servizio settimanali e questo cambiamento risulta essere significativo. La proposta ha sollevato un polverone poiché molti si sono sentiti obbligati ad accettare un'altra decisione proveniente "dall'alto". Altro tema spinoso legato a questa vicenda è la retribuzione: le ore che gli insegnanti dovranno lavorare in eccedenza rispetto a prima, come e quanto saranno retribuite? A margine del Piano nazionale di formazione docenti 2016-2019 è possibile trovare una nota che suggerisce di retribuire una parte delle ore eccedenti con un prolungamento del congedo ordinario dal lavoro.

In pratica, lavoro in più in cambio di ferie. Questo, in aggiunta al fatto che la decisione presa sarebbe vincolante, è un'altra stoccata agli insegnanti.

Docenti e ore lavorative extra: come si fa?

La questione legata alla nuova proposta del Piano nazionale di formazione docenti 2016-2019 secondo la quale gli insegnanti neoimmessi in ruolo dovrebbero lavorare 30 ore settimanali anziché 18/22 in cambio di ferie extra ha fatto scalpore.

In molti si chiedono come una decisione del genere sia attuabile. Innanzitutto sarebbe necessario chiarire come mettere in pratica questa proposta: in molti affermano che mancano i posti per potere garantire la presenza degli insegnanti nella Scuola per 30 ore settimanali. Giancarlo Cerini, dirigente USR (Ufficio Scolastico Regionale), intervistato ha risposto che questa per il momento è solo una proposta.

Ma lo scopo della stessa è quello di valorizzare il lavoro che i docenti svolgono ogni giorno e che non viene valorizzato. Le ore che la proposta vuole aggiungere a quelle già svolte dagli insegnanti sono quelle che essi svolgono per attività di tutoraggio, accompagnamento, recupero, momenti di studio, progettazione e formazione. Chissà se la situazione attuale muterà e se realmente i docenti saranno soddisfatti di queste considerazioni.