Il 3 aprile è entrato in vigore l'assegno di ricollocazione, rivolto a chi percepisce la Naspi. L’Anpal con una nota ha chiarito i criteri, i termini e le modalità di fruizione di questa nuova misura a sostegno del ricollocamento lavorativo. Vediamo in dettaglio di che si tratta e a chi è rivolta, precisando che non è una somma che verrà ad aumentare il reddito dei percettori di Naspi, ma verrà devoluta ai datori di lavoro che li assumeranno.
Non è un sostegno economico per i disoccupati
Tale novità è stata realizzata per il momento in via sperimentale.
L'assegno di ricollocazione è una misura che modifica la logica degli ammortizzatori sociali. È un sostegno per ricollocare nel mondo del lavoro, in particolare coloro che percepiscono la Naspi da almeno quattro mesi. La novità però entrerà in vigore a pieno regime solo dal 30 settembre 2018.
È rivolto ai seguenti soggetti:
1) ai titolari di Naspi da più di quattro mesi;
2) chi percepisce il reddito di inclusione;
3) i lavoratori che devono essere ricollocati secondo la gestione delle eccedenze occupazionali tra imprese e sindacati, ai sensi dell’art.24- bis del d. leg.vo n. 148/2015.
Si tratta di un voucher, erogato dall’Anpal su richiesta del lavoratore, che verrà speso per ricollocare il disoccupato tramite le agenzie per il collocamento al lavoro, entro due mesi dall'accettazione della domanda.
Le agenzie destinatarie di tale forma di sovvenzione per incentivare le assunzioni ricevono una somma dallo Stato o dalla regione, quando l'occupazione viene trovata.
Tale assegno è concesso per sei mesi, anche se prorogabile per altri sei, quando non è stata spesa l’intera somma, e questa non costituisca reddito imponibile né per le trattenute Irpef né a fini previdenziali per il lavoratore.
Dopo la richiesta il lavoratore sceglierà l’ente pubblico o privato, a cui dovrà essere devoluto l'assegno per il ricollocamento al lavoro, tra le agenzie accreditate dall’Anpal. Il beneficiario non perderà la Naspi, con l'erogazione di tale assegno.
Servizi forniti e modalità di erogazioni
Oltre alla somma erogata è previsto un servizio di assistenza di un tutor, ed un programma di ricerca intensiva di un nuovo lavoro nella relativa area, anche ricorrendo alla riqualificazione professionale.
Il valore del voucher varia da mille a 5 mila euro per chi beneficia di un contratto a tempo indeterminato, da 500 a 2.500 euro per un contratto superiore o uguale a 6 mesi, da 250 a 1.250 euro per contratti a termine da 3 a 6 mesi (solo per le regioni del Sud).
In caso di contratto part-time si considera raggiunto l'obiettivo di ricollocazione, solo nel caso si raggiunga il 50% dell’orario di lavoro. In caso di mancata conservazione del posto di lavoro per il tempo minimo necessario, l’Anpal recupererà le somme anche mediante compensazione. Sarà un progetto utile e servirà a ricollocare davvero i disoccupati? O ancora una volta soldi sprecati, in misure che di fatto non raggiungeranno l'obiettivo? Le misure politiche messe in atto in quest'ultimi anni sembrano solo palliativi che alla lunga non guariscono la disoccupazione latente, anche questa sarà una delle tante?