Le ultime novità sulle Pensioni aggiornate ad oggi 18 maggio hanno per oggetto la quota 100, l'età pensionabile a 67 anni e il taglio agli assegni previdenziali d'oro. In data odierna il contratto di governo realizzato da M5S e Lega Nord sarà sottoposto al voto online degli iscritti grillini. All'interno del documento figurano una serie di provvedimenti atti a superare la riforma Fornero. Su tutti, il meccanismo quota 100. A questo si affiancano anche quota 41 per i lavoratori precoci e la proroga di Opzione Donna per le donne con 57-58 anni di età e 35 di contributi.

Sui social la maggior parte degli utenti ringrazia le due forze politiche, ma c'è chi sostiene come i conti sulle misure pensionistiche non tornino.

Pensione quota 100

Il sistema di pensionamento con quota 100 permetterà ai lavoratori di andare in quiescenza dopo aver maturato una somma pari a 100 tra età anagrafica e contributi. L'esempio classico è rappresentato da 64 anni di età e 36 di contributi. In alcuni casi, si potrebbe raggiungere l'agognata pensione anche prima. Tra gli esempi che è possibile citare si annoverano 60 anni e 40 di contributi oppure 61 anni e 31 di contribuzione. Come segnalato nell'approfondimento di ieri, la pensione con il sistema a quote non prevede un'età minima da raggiungere, a differenza di quanto era stato detto nei giorni precedenti.

In un report del Corriere della Sera, dal titolo "Il contratto? Costa 65 miliardi di euro. Ma sulle pensioni i conti non tornano", viene indicata una spesa di 10 miliardi di euro per la realizzazione di Q100. Nel documento stilato da M5S e Lega, invece, si afferma che le risorse destinate al meccanismo sono pari a 5 miliardi.

Da qui il punto interrogativo posto dal Corriere inerente il provvedimento con cui si andrebbe a superare - non abolire - la legge dell'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero.

Pensione 67 anni

In attesa di capire meglio quali saranno le prime misure adottate dal nuovo esecutivo in campo previdenziale, arrivano notizie positive dall'Istat circa l'età pensionabile, la quale dovrebbe restare invariata fino al 2022.

Ricordiamo che dal 1° gennaio del prossimo anno (2019, ndr), scatterà l'aumento di 5 mesi, che porterà il nuovo requisito anagrafico per il raggiungimento della pensione di vecchiaia a 67 anni di età. Teoricamente, il nuovo scatto è in programma nel 2021, ma le nuove previsioni demografiche dell'istituto italiano confermerebbero il blocco per il biennio 2021-2022.

Pensioni d'oro

Un altro provvedimento su cui le due maggiori forze politiche del Paese si impegnano è il taglio delle pensioni d'oro. Nel contratto viene spiegato come gli interessati saranno coloro i quali percepiscono una pensione di importo pari o superiore a 5.000 euro netti, non giustificata dai contributi versati. Nel caso specifico, il dubbio riguarda la possibile incostituzionalità della norma, la quale va - di fatto - a negare un diritto acquisito. Riserve espresse anche in un articolo di Repubblica dal titolo "Via la Fornero e tagli alle pensioni d'oro. Dubbi sui costi dell'operazione".