Le ultime novità sulle Pensioni aggiornate ad oggi 14 maggio hanno per oggetto i lavoratori precoci, la pensione a quota 100 e il pensionamento a 64 anni. In data odierna, Luigi Di Maio e Matteo Salvini saliranno al Colle per riferire al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l'esito dei colloqui avuti in questi giorni tra il M5S e la Lega Nord. Qualora dovesse arrivare il semaforo verde da parte del Presidente Mattarella, si attende una rivoluzione in ambito previdenziale, con il tanto atteso superamento della riforma Fornero. In sintesi, ecco quali sono gli scenari per le pensioni degli italiani alla luce delle indiscrezioni trapelate fin qui.
Pensione lavoratori precoci
La quota 41 per i lavoratori precoci sarà estesa a tutti, a differenza di quanto avviene oggi, con il provvedimento quota 41 rivolto esclusivamente alle sole categorie che possono già beneficiare dell'Ape social. L'assegno previdenziale non subirà alcun taglio, questo indipendentemente dall'età anagrafica con cui il lavoratore andrà in pensione. Una volta raggiunti i 41 anni di contribuzione, il lavoratore potrà richiedere il pensionamento, lasciando così libero il proprio posto ad un eventuale nuovo subentrante. C'è un sostanziale accordo tra M5S e Lega, così come era evidente già in passato, quando entrambe le forze politiche spingevano per la misura in favore dei precoci.
Allo stato attuale delle cose, i cosiddetti lavoratori precoci possono andare in pensione a 42 anni e 10 mesi (uomini) e 41 anni e 10 mesi (donne). Per i primi, dunque, ci sarebbe un anticipo dell'uscita dal lavoro di 1 un anno e 10 mesi rispetto ad oggi, mentre le donne vedrebbero ridursi le fatiche di 10 mesi rispetto al limite comunicato sul sito ufficiale dell'Inps.
Dal 1° gennaio 2019, sia per le donne sia per gli uomini i requisiti saranno confermati in blocco.
Pensione quota 100 a 64 anni
L'altro schema su cui si è ragionato tra M5S e Lega Nord, trovando un sostanziale accordo, è l'introduzione della pensione a 64 anni (età minima), con 36 anni di contributi. Si tratta della già citata quota 100, che prende il nome dalla somma di età anagrafica e contributiva, i cui valori devono per l'appunto dare come risultato "cento".
Anche in questo caso, si tratta di un miglioramento per tutte quelle persone che, all'età di 64 anni, hanno già raggiunto 36 anni come contributi e possono dunque andare in pensione, senza attendere di compiere 66 anni e 7 mesi, l'età attuale per soddisfare i requisiti della pensione di vecchiaia.
L'autorevole portale Orizzonte Scuola riporta, inoltre, l'indiscrezione secondo cui il prossimo governo di Di Maio e Salvini vedrà un tetto massimo di spesa pensionistica pari a 5 miliardi di euro ogni anno, entro cui si potranno superare i tetti stabiliti dalla precedente legge Fornero. Una cifra che, di fatto, non sarà sufficiente per accogliere le domande di pensionamento che saranno avanzate dai cittadini da qui ai prossimi anni. Circa il tetto limite di spesa citato in queste ore non vi è però alcuna conferma ufficiale.