Le ultime notizie sulla riforma pensioni 2018, ad oggi, martedì 15 maggio, vedono al centro dell'attenzione la Legge Fornero e il dibattito politico sul nuovo Governo M5S-Lega. Parleremo delle nuove dichiarazioni del segretario Cgil, Roberto Ghiselli, e quelle dell'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano.

Pensioni 2018, notizie oggi 15 maggio: quanto costa abrogare la Legge Fornero?

Quanto costa cancellare la Legge Fornero? Da una parte e dall'altra, si continuano a fare delle stime sui costi che andrebbero a gravare sul Bilancio dello Stato per 'mandare in pensione' (o meglio togliere di mezzo) la riforma previdenziale più odiata della storia della Repubblica.

Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, parla di 11 miliardi nell'immediato e di 15 miliardi negli anni futuri. L'economista Stefano Patriarca ritiene che la stima del numero uno dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale sia attendibile. Non è assolutamente d'accordo, invece, il presidente del Centro studi e ricerche di Itinerari previdenziali, Alberto Brambilla, che ritiene che l'onere decennale complessivo per lo Stato ammonterebbe a circa 50 miliardi di euro: il tecnico, molto vicino alla sfera leghista, ha stimato, dunque, una spesa annuale pari a 5 miliardi di euro, ben al di sotto delle previsioni Inps e dei consulenti economici di Palazzo Chigi.

Riforma pensioni 2018: Ghiselli 'Non basta modificare la Legge Fornero'

Il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, ritiene che non sia sufficiente modificare la Legge Fornero ma che serva urgentemente una vera riforma Pensioni. Ghiselli sottolinea come i 41 anni di contributi per la pensione di anzianità e la cosiddetta quota 100 rappresentano alcuni aspetti importanti del problema, ma non si può dimenticare la questione relativa alla flessibilità in uscita o il superamento del meccanismo che lega l'età pensionabile all'aspettativa di vita.

Ultime notizie pensioni, oggi 15 maggio 2018: Damiano 'Bene sistema della quota ma l'aspettativa di vita?'

C'è grande attesa, naturalmente, per la nascita del nuovo Governo, anche e soprattutto per quanto riguarda il futuro del nostro sistema previdenziale. Si sta parlando di Quota 100 e di Quota 41 ma si tratta di discussioni ancora acerbe che non tengono ancora in considerazione, per esempio, quello che potrà essere il destino dell'Ape Sociale.

Di Maio e Salvini sembrano aver trovato diversi punti di convergenza ma dovrà passare ancora molta acqua sotto i ponti prima di poter vedere qualcosa muoversi. L'appello lanciato dall'esponente dem, Cesare Damiano, è quello che riguarda una prosecuzione del confronto con i sindacati, iniziato con il precedente Governo Gentiloni, per il superamento graduale della Legge Fornero.

Damiano accoglie di buon grado (e non potrebbe essere altrimenti) il sistema della quota ma ritiene che sia necessario anche affrontare la questione dell'aspettativa di vita che, per il momento, sembra essere stata messa in disparte. Certamente, alle due forze politiche che governeranno il Paese, non mancherà il lavoro, nei prossimi mesi, sul tema pensioni.