Il Partito Democratico ha illustrato alcuni disegni di legge sulla riforma delle Pensioni da sottoporre al nuovo Governo che dovrebbero riguardare l'approvazione del nuovo meccanismo di quota 100 oltre alla nona misura di salvaguardia a favore degli esodati rimasti esclusi dalla precedenti clausole di tutela.

Damiano e Orlando firmano i nuovi ddl sulla quota 100

A firmare i nuovi ddl sono stati l'ex Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano e il deputato del Pd Andrea Orlando che hanno voluto sottoporre all'esecutivo la loro proposta in vista della riapertura del cantiere sulle pensioni.

Le proposte riguardano il tema lavoro: una stretta ai licenziamenti illeggittimi e nuovi incentivi per le imprese al fine di aumentare l'occupazione con contratti a tempo indeterminato. Quanto alle pensioni, invece, la proposta del Pd verte su una quota 100 volta a salvaguardare soprattutto le categorie più deboli.

"Quota 100 l'abbiamo inventata noi", ha affermato l'ex ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Cesare Damiano nei giorni scorsi a margine della conferenza stampa tenutasi in Commissione Lavoro alla Camera come riporta "Radio Redicale". Nei disegni di legge, infatti, si chiede l'approvazione del meccanismo di quota 100 a partire dai 63 anni di età anagrafica; una proposta ben diversa rispetto a quella lanciata dal segretario federale della Lega Matteo Salvini secondo il quale potranno optare per il sistema delle quote tutti coloro che hanno raggiunto almeno 64 anni di età unitamente ai 36 anni di versamenti contributivi.

Il Partito Democratico si è poi concentrato anche sulla proroga del regime sperimentale opzione donna oltre il 31 dicembre 2015 con lo scopo di rendere più flessibile l'uscita alle lavoratrici, sull'approvazione della nona misura di salvaguardia che possa garantire una copertura previdenziale agli esodati rimasti esclusi dalle precedenti misure di tutela e sulla resa strutturale dell'Ape Sociale e dell'Ape volontario; due misure messe alla luce dal Governo Renzi che sono rimaste finora soltanto una sperimentazione.

Dem favorevoli al taglio delle pensioni d'oro

Inoltre, i Dem si sono dimostrati favorevoli anche al taglio delle pensioni d'oro ipotizzato dal vicepremier pentastellato Luigi Di Maio al fine di finanziare un intervento che possa aumentare gli importi dei trattamenti minimi. Lo stesso Di Maio, infatti, ipotizza un risparmio di circa 1 miliardo di euro che potrebbe essere utilizzato per aumentare le pensioni sotto i mille euro mensili.