I pensionati italiani insieme alle loro Pensioni, il prossimo 2 luglio, riceveranno la quattordicesima 2018 . Considerato che si tratta di una classe sociale che, nella maggior parte dei casi, non gode di un elevato reddito si tratta di un assegno agognato. Sarà pagata il 2 luglio, poiché il primo giorno del mese sarà festivo. A poterla riscuotere saranno circa 3,5 milioni di pensionati.

A determinarne i dettagli sull'erogazione è stato lo stesso Inps che ha avuto modo di comunicare i nuovi requisiti per avere diritto all'assegno aggiuntivo. La misura era stata introdotta nel 2007.

I paletti relativi alla possibilità di percepire la mensilità aggiuntiva derivano dall'ultima legge di bilancio approvata. Esistono due punti che vanno soddisfatti per poterla ricevere. Il primo è anagrafico: occorre avere già compiuto 64 anni; l’altro, invece, è strettamente correlato al reddito.

Non è per tutti

La quattordicesima rappresenta un diritto per tutti coloro che abbiano un reddito annuo complessivo non superiore a due volte il trattamento minimo. Per il 2018 il trattamento più basso è 507,42, per cui facendo un rapido calcolo si arriva alla conclusione che per ottenere l’assegno occorre restare sotto i 13.192,92 euro annui. Potrebbe sembrare superfluo, ma occorre specificare che non tutte le pensioni sono interessate.

Quelle da tenere in conto sono unicamente quelle di vecchiaia, reversibilità, anzianità, invalidità e naturalmente anticipata.

Quattordicesima per i pensionati

La quattordicesima mensilità riservata ai pensionati ha una proporzionalità diversa rispetto a quella esistente tra lo stipendio di un lavoratore e la sua quattordicesima.

Le norme che la regolano fanno riferimento a diversi criteri. Uno è ancora una volta il reddito, l’altro è il numero di anni di contributi versati. Occorre ricordare che il reddito da prendere in esame per questi calcoli riguarda solo il pensionato e non il nucleo familiare. Qualora abbia versato fino a 15 anni di contributi avrà 437 euro, 546 euro tra i 15 ed 25 e 655 oltre i 25.

Altro tipo di assegno, invece, avranno coloro i quali percepiscono un reddito pensionistico contenuto tra i 9.894,69 ed i 13.192,92. In questo caso cambiano gli importi: 336 euro per chi ha 15 anni di contributi versati, 420 euro tra i 15 ed i 25 e 504 euro oltre i 25.

Discorso a parte, invece, meritano quelli che oggi percepiscono un trattamento pensionistico derivante da un'attività autonoma. A cambiare, per loro, sono le fasce degli scaglioni. Le tre categorie di riferimento, infatti, cambiano di poco nel dato relativo all'anzianità contributiva. Mantenendo gli standard degli altri pensionati bisogna tenere i conto che la prima fascia è quella fino a 18 anni di contributi, la seconda tra i 18 ed i 28 e la terza oltre i 28.

Per tanti pensionati, dunque, può arrivare un'importante boccata d'ossigeno sotto il profilo degli introiti economici.