All'indomani della replica di Salvini alle dichiarazioni rese da Tito Boeri la scorsa settimana durante il Festival del lavoro, il presidente dell'Inps ritorna sul contributo essenziale dei migranti per la tenuta del sistema pensionistico italiano, tema molto dibattuto nei giorni scorsi e sottoposto a un duro botta e risposta con Salvini e i vertici della Lega.
Boeri: da immigrati contributo importante a finanziamento protezione sociale
"Non abbiamo bisogno di chiudere le frontiere. Al contrario, è proprio chiudendo le frontiere che rischiamo di distruggere il nostro sistema di protezione sociale".
La presentazione del XVI Rapporto annuale dell’INPS, tenutasi oggi presso la Camera dei Deputati, è stata l'occasione per ribadirlo, in un clima già acceso per le dichiarazioni di Salvini rese ieri. Nella terza parte del Rapporto, infatti, si pone in rilievo la giovane età dei nuovi arrivi: la quota dei migranti under 25 che cominciano a contribuire all’Inps è passata dal 27,5% del 1996 al 35% del 2015. In termini assoluti si tratta di 150.000 contribuenti in più ogni anno.
La regolarizzazione del lavoratore immigrato, il contrasto al lavoro nero e l'uso di regolari permessi di soggiorno, non sono dunque una mera questione di buon senso, ma aiuterebbero fortemente le casse dello Stato a respirare nonostante il calo dei contributi per motivi demografici.
Quattro lavoratori regolarizzati su cinque, infatti, fa sapere l'Istituto di previdenza, erano contribuenti attivi del nostro sistema di protezione sociale anche 5 anni dopo la loro regolarizzazione.
E' tuttavia molto difficile fare delle previsioni di lungo periodo, in quanto molti lavoratori migranti, anche alla luce della loro giovane età, matureranno il diritto alla pensione più in là nel tempo, soprattutto dal 2060 in poi, il che rende le simulazioni non particolarmente attendibili.
Capita però di sovente che gli immigrati lascino l'Italia senza aver maturato i requisiti contributivi minimi e, anche quando ne avevano diritto, in passato spesso non hanno richiesto il pagamento della pensione, il che significa che di fatto non avranno alcun ritorno sulla contribuzione versata ai fini pensionistici, "regalando" all'erario circa un punto di Pil.
"Siamo consapevoli - ha poi specificato Boeri - del fatto che l’integrazione degli immigrati che arrivano da noi è un processo che richiede del tempo e comporta dei costi e che il problema dell’integrazione dei rifugiati è per molti aspetti ancora più complesso".
Salvini: Boeri vive su Marte?
A pochi istanti dalla conclusione della presentazione del rapporto, Salvini affida ancora una volta ai social la sua dura replica nei confronti di Boeri. Sul suo account Twitter si legge: “'Servono più immigrati per pagare Pensioni...cancellare L. Fornero costa troppo...servono più immigrati per fare lavori che gli italiani non vogliono più fare...', presidente INPS continua a fare Politica, ignorando la voglia di lavorare di tantissimi italiani. Vive su Marte?". Sulla cancellazione della riforma Fornero, uno dei punti programmatici chiave del nuovo esecutivo di Giuseppe Conte, Salvini si è lungamente pronunciato anche nei giorni scorsi.