Sembra proprio che adesso sia arrivata l'ora dei sindacalisti. I vantaggi che i rappresentanti dei lavoratori ricevono al momento di andare in pensione sono nell'ottica del governo. Il Ministro Di Maio ha dichiarato che, come è scritto nel contratto di governo, verrà messo fine alle auto blu, ai vitalizi e alle pensioni di privilegio. Stessa cosa dicasi per i privilegi dei sindacalisti comprese le pensioni. L'ordinamento previdenziale dei sindacalisti prevede che negli ultimi anni di servizio il versamento di contribuzione aggiuntiva faccia lievitare la retribuzione della futura pensione.

Le quote di pensione sono calcolate con il sistema retributivo e agganciate allo stipendio degli ultimi anni di lavoro.

Fine ad incrementi anomali.

Secondo il ministro Di Maio negli ultimi anni di lavoro un sindacalista, pur non avendo incarichi di livello superiore, riesce ad avere un incremento anomalo della retribuzione con il vantaggio di enormi privilegi in termini di pensione che vanno a carico della finanza pubblica e delle tasse dei cittadini. Tutto questo perché i sindacalisti hanno regole diverse da quelle dei comuni lavoratori. Quando un sindacalista riceve un incarico abbandona di fatto l'azienda per la quale lavora e viene messo in aspettativa. Nel contempo, pur essendo in aspettativa, riceve i contributi versati sia dall'azienda che dal lavoratore.

A questi si aggiungono i contributi versati dal sindacato. Inoltre, prima di andare in pensione, i sindacalisti possono farsi pagare dalle sigle sindacali di appartenenza cospicui incrementi delle pensioni a condizioni favorevoli. L'Inps ha calcolato che, riducendo tutti i privilegi, le pensioni dei sindacalisti diminuirebbero del 20/25%.

Cosa ne pensano i lavoratori

Cosa ne penseranno i lavoratori ? Negli ultimi anni a seguito della legge Fornero tanti di loro hanno abbandonato il sindacato colpevole, secondo loro, di non aver fatto una consistente opposizione. E vedere i sindacalisti avere dei vantaggi a scapito della massa lavorativa crea non pochi malumori.

Quello che più interessa è quando verrà messo mano alla riforma pensionistica. Il governo ha impostato la manovra pensionistica in base all'ipotesi di crescita del PIL e la flessione della crescita economica rischia di far slittare i tempi di realizzazione. Il Ministro dell'Economia ha dichiarato che nella prossima legge di Bilancio si affronterà la Flat Tax. Al momento di quota 100 e quota 41 non se ne parla. Oltretutto il governo aveva promesso anche il reddito di cittadinanza e, per tutte queste cose, occorrono le adeguate coperture. Sarà capace il governo di mantenere fede a quanto promesso ?