Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 8 settembre 2018 vedono ripresentarsi nuovi dettagli in merito ai possibili provvedimenti in arrivo con la legge di bilancio 2019. Gli ultimi aggiornamenti giornalistici ripropongono infatti la possibile realizzazione di un superbonus per coloro che decideranno di fermarsi sul lavoro oltre la maturazione dei criteri ordinari di pensionamento. Nel frattempo emergono anche le preoccupazioni dei lavoratori precoci, che vedono il rischio di un possibile rinvio della quota 41 ai prossimi anni. Infine, in merito agli enti previdenziali ed ai fondi pensione arrivano importanti aggiornamenti con il via libera alle nuove regole europee.
Riforma pensioni, chi resta sul lavoro potrà ottenere un bonus fino al 30%
Con l'avvio della nuova riforma previdenziale torna in auge anche la possibilità di un'agevolazione in favore di chi deciderà di fermarsi sul lavoro nonostante la maturazione dei requisiti di quiescenza. Un'ipotesi di cui si era già parlato nelle scorse settimane e che potrebbe garantire un superbonus del 30% nella busta paga di quei lavoratori che vorranno approfittare dell'opzione. È chiaro che il meccanismo sarebbe finalizzato a compensare parzialmente i prepensionamenti che avrebbero luogo tramite la nuova quota 100, in modo da ridurre con maggiore gradualità il flusso dei lavoratori in uscita. Il tutto sempre che l'ipotesi venga effettivamente confermata, stante che nonostante siamo ormai nella seconda settimana di settembre mancano ancora i dettagli operativi riguardanti la riforma previdenziale annunciata dal Governo.
Manovra 2019, le preoccupazioni dei precoci per la mancata quota 41
Sulla flessibilità previdenziale resta ancora da risolvere la questione dei cosiddetti lavoratori precoci, ovvero dei potenziali destinatari della nuova quota 41. Una misura che era stata prevista all'interno del contratto di governo e che dovrebbe rappresentare l'opzione di flessibilità per tutti coloro che hanno iniziato a lavorare in giovane età e che nonostante ciò non riescono a maturare la quiescenza con gli attuali requisiti di uscita.
Dai gruppi dei lavoratori presenti nei social network è stata espressa più volte la necessità di avviare fin da subito la flessibilità previdenziale anche per questo platea. Un'ipotesi che però al momento non sembra poter trovare riscontro all'interno della prossima Manovra, visto che i costi per avviare contemporaneamente le quote 100 e 41 sembrano difficilmente sostenibili.
In arrivo nuove regole europee su fondi pensione ed enti previdenziali
Nel frattempo arrivano importanti aggiornamenti anche in merito alla previdenza integrativa. Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato lo scorso 6/09 le nuove regole per gli enti previdenziali ed i fondi pensione previste con la direttiva UE 2016/2341. Il provvedimento prevede cambiamenti sia a livello di verifica e vigilanza, sia nella definizione dei compiti di tali istituzioni. Questo significherà anche che ci sarà maggiore attenzione in merito alla governance dei fondi, mentre a quest'ultimi risulterà vietato di svolgere attività diverse da quelle della previdenza integrativa.
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