Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 7 settembre 2018 vedono il nuovo Governo confrontarsi con una Manovra per la quale serviranno potenzialmente fino a 35 miliardi di euro. Stime che certamente risultano importanti nell'ottica di perseguire al contempo l'equilibrio dei conti e che fanno pensare in merito all'effettiva platea coinvolta dal reddito di cittadinanza e dall'avvio della flessibilità previdenziale. Nel frattempo emergono anche nuove dichiarazioni riguardo al taglio alle pensioni d'oro ed agli assegni più elevati. Ad esprimersi sull'argomento sono stati recentemente il Premier Conte e l'Aduc, seppure con posizioni molto lontane tra di loro.
LdB2019, una manovra da 35 miliardi: come saranno le pensioni flessibili?
Dal cosa al come, i lavoratori si interrogano su quali saranno gli effettivi requisiti di uscita tramite la quota 100 in fase di studio e ultimazione da parte dei tecnici del Governo. Se negli scorsi giorni è stato chiarito che un provvedimento di iniziale superamento della legge Fornero sarà comunque inserito nella prossima Manovra, quello che resta ora da capire è quali saranno i criteri di eventuale inclusione o esclusione dalla misura. I lavoratori temono ovviamente la presenza di vincoli eccessivamente penalizzanti (si è parlato in passato di un possibile ricalcolo contributivo, ancorché parziale, del futuro assegno).
Anche un eventuale paletto anagrafico (suggerito a partire dai 64 anni) sembra destare non poche perplessità. D'altra parte, i conti andranno fatti quadrare rispetto ad una prospettiva di spesa complessiva che alcuni stimano in 35 miliardi, di cui fino ad 8 miliardi solo per la quota 100. Vi sono poi ulteriori 9-10 miliardi per il reddito di cittadinanza, cifre che messe assieme rendono conto di quanto potrebbero arrivare a costare gli interventi destinati alle pensioni ed al welfare.
Conte: sulle pensioni d'oro colpiremo i privilegi
Il Premier Giuseppe Conte è tornato sulla delicata questione degli assegni d'oro, spiegando che dietro all'operazione sussiste "un principio di responsabilità che suggerirebbe a chi gode di benefici eccessivi di mostrare solidarietà intergenerazionale". A tal proposito, dalla Presidenza del Consiglio si mette in evidenza la differenza esistente tra un privilegio ed un diritto, spiegando che l'intervento sarà focalizzato sul primo.
A fare la differenza saranno quindi "i contributi versati". Per questo motivo, sarà colpito "chi ha pensioni altissime senza aver pagato di conseguenza". In merito alle risorse che potranno essere raccolte, Conte spiega che si presume di "recuperare centinaia di milioni di euro ma il nostro intento non è tanto e solo fare cassa ma anche introdurre misure di equità sociale".
Pensioni d'oro: anche l'Aduc esprime preoccupazione
Anche l'Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori ha espresso la propria preoccupazione in merito al metodo che verrà applicato nel taglio agli assegni più elevati ed in particolare su di un volantino circolante in questi giorni. L'Aduc chiarisce che al momento non esiste nessuna legge al riguardo (ma una proposta di legge) e che quest'ultima "non è legata ai contributi versati, come scritto nel volantino, ma alla età nella quale si è andati in pensione".
Ma anche qualora si applichi il sistema contributivo, "si ottiene l'effetto opposto: invece delle pensioni d'oro si creeranno quelle di platino. Una beffa" conclude l'Associazione, spiegando la propria posizione al riguardo.
Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori qualora desiderino aggiungere un commento nel sito o nella pagina Facebook "Riforma Pensioni e Lavoro" in merito alle ultime novità su welfare e previdenza riportate nell'articolo.