Dal Ministro del Lavoro Luigi Di Maio arriva una nuova conferma in merito all'avvio dei pensionamenti anticipati tramite la quota 100 con la prossima Manovra. Secondo l'esponente del Movimento 5 Stelle, il provvedimento "sarà inserito nella legge di Bilancio" perché "il superamento della legge Fornero resta la nostra priorità". Il Vice Premier ha poi indicato che ha ben presente anche la situazione dei lavoratori precoci e di coloro che "hanno maturato un'anzianità contributiva di 41 anni". La conferma appare importante perché certifica quale sarà la strategia seguita dall'esecutivo per centrare l'obiettivo di flessibilizzare le regole di uscita dal lavoro, anche se finora continuano a mancare i dettagli riguardanti l'accessibilità alle nuove opzioni.
Brambilla: sì a quota 100, ma dai 64 anni
Nel frattempo in merito alla nuova quota 100 è intervenuto anche l'esperto di previdenza e consulente della Lega Alberto Brambilla, che ha ribadito la propria opinione sul provvedimento ed il suo possibile meccanismo di funzionamento. "Sì a Quota 100, ma con almeno 64 anni di età e 36 di contributi" ha spiegato l'economista, il quale ha indicato che la flessibilità dovrebbe realizzarsi anche attraverso "sconti sugli anni di uscita dal lavoro per le categorie dei lavoratori precoci e delle donne con figli". Secondo il tecnico, per poter parlare di uscite agevolate bisogna prima di tutto ricordare che nel nostro Paese il rapporto tra lavoratori attivi e pensionati si ferma ad 1,5 per ogni persona in quiescenza.
Il margine di sicurezza appare quindi risicato. Al fine di agevolare le uscite, si potrebbe quindi pensare di sostituire l'Ape sociale con la creazione di nuovi fondi esuberi per tutti i lavoratori, laddove il peso degli anticipi risulterebbe completamente finanziato dalle imprese e dai lavoratori (risultando a costo zero per la collettività e per il bilancio pubblico).
In questo caso, si potrebbe mantenere le stesse regole di accesso dell'APE sociale, senza però alcun intervento dell'Inps nella discriminazione tra chi potrebbe fruire dell'agevolazione o meno. Per questo motivo i nuovi fondi esuberi potrebbero rappresentare la quadratura del cerchio nel pacchetto di riforma della previdenza che sarà inserito all'interno della legge di bilancio 2019.
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