Nella giornata di ieri c'è stato un importante vertice della Lega, durante il quale si è discusso anche della riforma Pensioni. L'obiettivo di Salvini non cambia, quota 100 è lo strumento designato per il superamento della legge Fornero. Al termine dell'incontro, una nota del Carroccio ha fatto riferimento alla misura previdenziale che potrebbe debuttare già dal prossimo anno, grazie a un elemento nuovo in ambito previdenziale: la pace contributiva. Un segnale inequivocabile di quanto importante sia il tema pensioni per il vicepremier leghista, consapevole di aver portato il proprio partito in testa ai sondaggi politici di inizio settembre.
Anche per questo motivo, la legge di Bilancio rappresenta un appuntamento importante, da non fallire.
Quota 100 realizzata con misure di buon senso
Uno dei passaggi fondamentali della nota trasmessa in serata dalla Lega ha per oggetto la pensione con quota 100, al centro del progetto di riforma della Fornero. Nel testo si legge come il provvedimento sarà realizzato con misure di buon senso, citando a questo proposito la pace contributiva. Quest'ultima rappresenta una delle principali novità portate dai tecnici della Lega Nord sul tavolo delle pensioni e mira a coprire i buchi contributivi dall'anno 1996 in poi. L'obiettivo è di portare i lavoratori ad un aumento volontario della contribuzione.
Al vertice di ieri, oltre al ministro dell'Interno Matteo Salvini, hanno partecipato Claudio Durigon (sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali), Massimo Bitonci (sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze) e Massimo Garavaglia (viceministro dell'Economia). La presenza di tre personalità così importanti sia al ministero del Lavoro che a quello dell'Economia è la testimonianza diretta di come la pensione sia un tema strategico.
Quota 100 a 62 anni e 38 di contributi
La formula di pensione anticipata a 62 anni e 38 di contributi rimane confermata anche dopo l'importante riunione svoltasi nella giornata di ieri. L'ipotesi di prepensionamento a 62 anni non esclude però le altre formule di quota 100: 63 + 37, 64 + 36 e 65 + 35. La platea potenziale di beneficiari sarebbe pari a 500 mila lavoratori, sebbene Salvini abbia posto un obiettivo più basso, fissando il numero di lavoratori in pensione grazie al nuovo strumento tra le 300 e 400 mila unità.
In relazione ai costi, le ultime indiscrezioni che arrivano dal Messaggero fissano la spesa a 8 miliardi di euro. Una cifra che si riferisce al solo 2019, all'avvio dunque della riforma. L'articolo del noto quotidiano, a cura del giornalista Michele Di Branco, mette in evidenza che le risorse economiche necessarie a finanziare il primo anno di quota 100 sono da considerarsi nell'ottica di un provvedimento globale, mettendo dunque in conto anche coloro che richiederanno l'accesso alla pensione dopo aver superato il limite minimo di 62 anni d'età anagrafica.