I nuovi aggiornamenti sulle Pensioni vedono arrivare la conferma dal Vice Premier Salvini sull'esclusione della quota 41 per i lavoratori precoci dalla legge di bilancio 2019, con il rinvio al prosieguo della legislatura. Nel frattempo dall'opposizione arrivano dure critiche al riguardo, mentre i sindacati preparano la mobilitazione. Infine, dai Comitati si esprime preoccupazione in merito all'emergere di un possibile vincolo rispetto ai versamenti effettuati in gestioni o fondi differenti al fine di raggiungere il requisito contributivo della quota 100.

Salvini (Lega): non ci sarà Quota 41

Il leader della Lega Matteo Salvini ha chiarito questa mattina che i lavoratori precoci non rientreranno tra i beneficiari di nuovi provvedimenti all'interno della legge di bilancio 2019. "Non ci sarà quota 41 già da quest'anno, non abbiamo la bacchetta magica" ha spiegato l'esponente del Governo, indicando che "i tempi sono per l'anno prossimo". In merito alla questione, il Ministro dell'interno ha poi indicato che "abbiamo 5 anni davanti", pertanto il provvedimento troverà spazio nel corso della legislatura. Salvini ha infine ricordato quali saranno gli altri provvedimenti inseriti nella legge di bilancio, dalla flat tax al reddito di cittadinanza.

Damiano (PD): quota 100 o quota 41, chi buttiamo giù dalla torre?

Dall'opposizione arriva una dura critica al rischio di rinvio della misura di flessibilità previdenziale per i lavoratori precoci rispetto alla legge di bilancio 2019. "Chi verrà gettato dalla torre, quota 100 o i 41 anni?" domanda Cesare Damiano, specificando che "se la Ragioneria conferma i conti della passata legislatura per Quota 100 occorrono circa 6 miliardi all'anno (considerando l'attuale vincolo posto dal Governo che richiede almeno 38 anni di contributi) e altrettanti per i 41 anni di contributi per andare in pensione a prescindere dall'età.

Il totale è 12 miliardi all'anno" evidenzia quindi l'esponente democratico, sottolineando che "la caccia alle coperture è in corso, ma il rischio è che si tolgano alcuni benefici (detrazioni e simili) a chi ha poco per distribuire risorse a chi ha poco".

Camusso (Cgil): Def non piace, probabile la mobilitazione

Sull'impostazione del Def è intervenuta recentemente anche la Segretaria Generale della CGIL Susanna Camusso, esprimendo la propria contrarietà.

"Il Def non mi piace, ci pare contraddittorio" ha spiegato la sindacalista, riferendosi al condono della pace fiscale ed alla mancanza di progressività nella tassa piatta. Oltre a ciò, nella Manovra non si riscontrano politiche per rilanciare il lavoro e gli investimenti. Nella giornata di oggi si riunirà il direttivo della piattaforma unitaria (formata da Cgil, Cisl e Uil) per decidere come affrontare insieme la situazione, ma se l'impostazione della legge di bilancio dovesse essere confermata sembra sempre più probabile che prenderanno forma delle iniziative di mobilitazione.

Il Cods esprime preoccupazione sull'eventuale penalizzazione contributiva in quota 100

Dal Comitato Opzione Donna Social si punta il dito contro il meccanismo di calcolo del requisito contributivo previsto con la quota 100, dopo che le ultime indiscrezioni hanno suggerito l'impossibilità di cumulare i versamenti effettuati in diverse gestioni.

"Contrassegnandolo con l’hashtag #sommiamoicontributidipiúcasse due anni fa il CODS scatenò una battaglia di equità previdenziale e riuscimmo a portare a casa un buon risultato anche se parziale ed ingiusto nonché vessatorio poiché escludeva gli esodati e le donne che, se avessero scelto Opzione Donna, non avrebbero potuto cumulare", ha spiegato la fondatrice Orietta Armiliato, contattata per un commento. "Andammo avanti e l’anno successivo unendo le forze con il Comitato Esodati Licenziati e Cessati guidato dall’amica Elide Alboni, non riuscimmo per un soffio a far accedere queste categorie di lavoratori: oggi, se così fosse, si scriverebbe un altro brutto capitolo previdenziale, ma soprattutto politico perché non solo non supereremo la Monti - Fornero, ma andremo oltre la soglia massima di tolleranza dell'iniquità".