La riforma delle Pensioni anticipate tramite la quota 100 sembra destinata a giocarsi sui dettagli, dopo che l'esecutivo ha comunque confermato l'avvio del provvedimento all'interno della legge di bilancio 2019 assieme al reddito di cittadinanza. Gli ultimi aggiornamenti in merito alla questione riguardano però le modalità di accesso all'Inps ed in particolare il dettaglio delle finestre di maturazione. L'opzione di quiescenza anticipata sembra infatti essere la misura che maggiormente preoccupa i tecnici internazionali rispetto alla sostenibilità dei conti pubblici, motivo per il quale si starebbe pensando ad una stretta sulle quattro scadenze trimestrali di accesso all'Inps, che di fatto potrebbero ridursi a due per chi è impiegato nel pubblico.
Una novità alla quale avevamo già accennato negli ultimi articoli e che appare confermata nella giornata di oggi anche dal Sottosgretario Claudio Durigon, intervistato dal quotidiano il Messaggero.
Pensioni anticipate e quota 100: allo studio riduzione a due finestre
Passare da quattro a due finestre potrebbe rappresentare un compromesso sui costi di gestione della nuova quota 100, un'opzione considerata particolarmente percorribile nel campo del lavoro pubblico. Il sistema potrebbe in questo modo acquisire tempo importante anche dal punto di vista della gestione del turn over, visto che in settori come la sanità si prevede un vero e proprio esodo di personale. È chiaro infatti che il provvedimento potrebbe comunque creare qualche problematica organizzativa, visto che andrebbe a coinvolgere fino a 350mila persone, di cui più della metà attualmente inserite nel pubblico impiego.
Durigon conferma due finestre nella Pubblica Amministrazione
A conferma delle ultime indiscrezioni circolate al riguardo vi sarebbero anche le dichiarazioni rilasciate nella giornata di oggi al quotidiano "Il Messaggero" da parte del Sottosegretario Claudio Durigon, il quale avrebbe confermato che per i lavoratori statali le finestre di accesso all'Inps si ridurranno probabilmente a due nel corso del 2019.
I pensionandi del comparto privato dovrebbero invece vedere confermate le quattro uscite trimestrali. "È stato sollevato il problema di coordinare le uscite con le nuove assunzioni per garantire la continuità dell'azione amministrativa" ha spiegato l'esponente del Governo, rilevando però che questa regola sarebbe istituita solo per l'avvio della nuova opzione ed indicativamente per la durata di un biennio. Successivamente, anche le uscite tramite la quota 100 del comparto pubblico dovrebbero allinearsi a quelle del privato.