Arriva il rischio di graduatorie Inps per i pagamenti delle Pensioni anticipate con quota 100 nel 2019. E' questa l'ipotesi fatta dal quotidiano Il Sole 24 Ore in merito alla nuova misura di riforma delle pensioni che potrebbe essere introdotta l'anno prossimo per il superamento dei rigidi requisiti della legge Fornero. Quella delle graduatorie è una delle formule di pagamento delle pensioni già vista negli ultimi anni per l'esito delle domande di pensione anticipata, in particolare per l'anticipo pensionistico Ape social e per la quota 41 dei lavoratori precoci, con il controllo delle risorse stanziate ad intervalli temporali.

Intanto, emergono i dati dei possibili beneficiari della pensione anticipata a quota 100, ma anche di tutte le altre formule di uscita per il 2019: in tutto sarebbero oltre 600 mila i lavoratori previsti in uscita nel prossimo anno.

Ultime novità quota 100, ipotesi graduatorie Inps per le domande 2019: quante pensioni anticipate

Tra le varie ipotesi alle quali starebbero lavorando i tecnici del Governo Conte, dunque, ci sarebbe anche quella delle graduatorie di uscita per le pensioni anticipate a quota 100. Secondo il quotidiano economico, in ottemperanza delle clausole di salvaguardia imposte dall'Unione europea sulla riforma delle pensioni del 2019, ma anche sugli altri due pacchetti del lavoro, ovvero il reddito e la pensione di cittadinanza, l'erogazione dei pagamenti delle pensioni anticipate a quota 100 potrebbe avvenire monitorando le risorse a scadenze trimestrali, ovvero verificando il budget per capire se le coperture delle pensioni risultino adeguate agli stanziamenti.

Nel prossimo anno, infatti, è previsto l'impiego di 6,7 miliardi di euro per la quota 100, ai quali si aggiungeranno i sette del 2020: come avvenne già per le pensioni Ape social, per le quali potrebbe essere prevista una proroga anche per il 2019 con le uscite a partire dai 63 anni, anche per la quota 100 le graduatorie assicurerebbero uscite "a rubinetto" con una verifica puntuale da parte dell'Inps dei requisiti posseduti dai lavoratori che ne facciano domanda e la relativa verifica del costo della pensione erogata, anche per i successivi anni di pensionamento.

La dote eventualmente non utilizzata nel 2019 verrebbe messa a disposizione per l'anno successivo. L'ipotesi tracciata da Il Sole 24 Ore regge sul fatto che le pensioni anticipate a quota 100, per le quali sarebbe previsto un decreto legge da varare ad approvazione fatta della legge di Bilancio 2019 o mediante emendamenti ad hoc al medesimo disegno di legge di Bilancio, prevedano dei monitoraggi trimestrali in merito ai limiti di spesa.

Anche se, come ha spiegato Stefano Patriarca, ex consigliere economico del Governo, nella bozza della legge di Bilancio del 2019, non viene spiegato come tale monitoraggio dovrà essere effettuato. Pertanto, a fronte delle 350 mila domande di pensione a quota 100 previste già a partire dai primi mesi del 2019, potrebbe essere istituita una graduatoria a cura dell'Inps che stabilisca la priorità dei pensionamenti tra le domande pervenute all'Istituto previdenziale stesso, anche se, inevitabilmente come avvenne per l'Ape social, questo meccanismo causerebbe forti rallentamenti e complicazioni amministrative.

Novità oggi pensioni anticipate con requisiti di quota 100: oltre 600 mila in uscita

Intanto, la riforma delle pensioni anticipate con la quota 100 e le altre misure già in vigore, determinerebbero un numero di pensionamenti che potrebbe arrivare alla quota di 620 mila lavoratori in uscita.

A fare il calcolo è stato direttamente l'Ufficio di Bilancio del Parlamento per il quale si tratterebbe di un vero e proprio esodo dal mondo del lavoro, con un incremento del numero delle pensioni anticipate pari al triplo della media registrata negli ultimi dieci anni. Nel dettaglio, le pensioni anticipate a quota 100 dovrebbero coprire la maggior parte delle domande di uscita dei lavoratori nel 2019 con 437.132 potenziali beneficiari. Lo studio parlamentare fornisce anche la suddivisione del dato in 187.610 lavoratori del settore privato, pari al 42,9 per cento, 157.431 dipendenti statali (il 36 per cento) e 92.092 contribuenti autonomi e parasubordinati. La stragrande maggioranza dei lavoratori in uscita sarebbe costituito da uomini (il 68 per cento), mentre solo una donna su tre beneficerebbe della quota 100 (32 per cento).

Pensione anticipata: non solo quota 100, in uscita 70 mila precoci con quota 41 nel 2019

Oltre alla pensione anticipata a quota 100, è previsto in uscita anche un contingente di lavoratori precoci che maturino la quota 41 nel 2019. Il dato, in questo caso, potrebbe essere più attendibile dato che i requisiti di uscita dei precoci sono stati già delineati dalle precedenti leggi di Bilancio. Infatti, potranno andare in pensione al raggiungimento della quota 41, intesa come anni di contributi versati indipendentemente dall'eta della domanda di pensione e in presenza di determinati requisiti di carattere sociale e dell'anno di contributi versato prima dei 19 anni di età, fino a 70.468 lavoratori, dei quali il 70,8% sarebbe rappresentato da uomini e il 29,2% da donne.

Fino a 54.210 contribuenti sarebbero interessati alla pensione anticipata con i precedenti requisiti delineati dalla riforma delle pensioni di Elsa Fornero e 58.782 i lavoratori in uscita con le pensioni di vecchiaia che, dal 2019 e per tre anni, saranno maturate al raggiungimento dei 67 anni di età. Infine, i dati dell'Ufficio parlamentare di Bilancio non evidenziano stime sull'altra misura di pensione anticipata prevista dai due partiti di maggioranza, il Movimento 5 Stelle e la Lega, ovvero la possibile proroga dell'opzione donna.