Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 23 novembre 2018 vedono emergere nuove critiche alla legge Fornero da parte dell'ala leghista del Governo. Il vicepremier Matteo Salvini torna infatti a confermare il superamento dell'impianto normativo avviato nell'ormai lontano 2011, avallando implicitamente l'approvazione delle pensioni anticipate tramite la quota 100 all'interno della legge di bilancio. Nel frattempo dalle associazioni della scuola si chiede attenzione per i lavoratori del comparto, visto che rischiano di essere ulteriormente penalizzati dopo che il Miur ha indicato per il 12/12/2018 l'ultimo termine possibile per la domanda di cessazione dal servizio.

Infine dalle agenzie di stampa arriva un'importante sottolineatura riguardante il reddito di cittadinanza, stante che risulterebbe l'unica misura sulla quale la Commissione europea non ha evidenziato alcun tipo di critica. Infine, dal CODS si chiede di estendere l'accesso all'opzione donna fino al 31 dicembre del 2019.

Salvini (Lega) pronto a proseguire sulla quota 100

Dal governo emergono toni sempre più accesi in merito al confronto con l'Unione Europea ed alla promessa elettorale di intervenire per riavviare la flessibilità delle pensioni. Durante un intervento tenutosi presso la città di Nuoro, il vicepremier Matteo Salvini ha infatti ribadito la propria posizione esprimendo un atteggiamento fortemente critico.

"Gliela mandiamo noi la letterina all'Europa, dicendo che ci ha rotto le scatole con le manovre che in questi 20 anni hanno distrutto la nostra agricoltura, la nostra industria. Sapete che dicono che non posso toccare la legge Fornero? Beh, fosse l'ultima cosa che faccio, quella legge ingiusta e infame la smonto", ha quindi ribadito l'esponente leghista, confermando di fatto la misura della quota 100 presente all'interno della bozza della legge di bilancio.

Ricordiamo che il provvedimento dovrebbe inizialmente consentire ai lavoratori l'ingresso nell'Inps a partire dai 62 anni di età e dai 38 anni di contribuzione senza ulteriori vincoli, mentre sullo sfondo risultano in avvio all'interno della Manovra anche la proroga dell'opzione donna e dell'Ape sociale.

Dalla scuola si chiede di non discriminare i docenti con la quota 100

Nel frattempo dalla scuola prosegue il pressing sull'esecutivo per l'avvio di un provvedimento che possa incontrare anche le necessità dei docenti e del personale di riferimento per il settore. Il Coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti Rino Di Meglio ha infatti ricordato che "la legge di Bilancio rimanda quota 100 a un decreto legge da varare nel 2019. Nel frattempo, pochi giorni fa, il Miur ha emanato una circolare che fissa al 12 dicembre il termine ultimo per presentare la domanda di cessazione dal servizio, gelando così le speranze di quanti attendevano quota 100, o almeno l’opzione donna, per poter andare in pensione".

Una situazione che genera quindi preoccupazione perché il personale del settore rischia di essere ancora una volta penalizzato rispetto alla flessibilità previdenziale, come in realtà è già accaduto con la legge Fornero. Per ovviare a questa situazione, l'Associazione chiede quindi di assicurare ai docenti la riapertura dei termini di scadenza.

Sul reddito di cittadinanza nessuna critica dall'UE

Nel rapporto pubblicato dalla Commissione europea sulla legge di bilancio 2019 il nuovo reddito di cittadinanza non avrebbe ricevuto alcuna critica. È quanto riporta l'agenzia di Stampa AdnKronos, spiegando che la questione è stata presa "in modo piuttosto asettico, a fronte delle vere e proprie stroncature per 'Quota 100', per le misure fiscali per imprese e partite Iva, e per la riduzione delle deduzioni fiscali sui costi per le banche".

Armiliato (CODS) fa il punto sulla previdenza femminile

In merito alla flessibilità in uscita per le donne dal CODS si fa il punto della situazione, riepilogando in particolare l'evoluzione del dibattito riguardante l'opzione donna. La fondatrice Orietta Armiliato ricorda infatti che la misura risulta presente nel contratto di Governo, nonché proposta a partire da un requisito anagrafico aumentato di un anno (dunque dai 58 anni e 7 mesi di età). "La norma, come da successive comunicazioni formali ed informali, non è stata introdotta nella manovra finanziaria oggi in prima lettura alla Camera: esiste però uno stanziamento generale dedicato al capitolo pensioni pari a 6,7 miliardi", prosegue l'amministratrice del Comitato, ricordando che "i provvedimenti che riguardano le pensioni sono dunque rimandati ad un successivo atto parlamentare (collegato/decreto) del quale ancora non si conoscono i contenuti". Per questo motivo, la rappresentante delle lavoratrici ha chiesto alle istituzioni di estendere l'accesso alla misura "almeno fino al 31/12/2019".