I primi a presentare un disegno di legge per passare ad un modello regionale di Istruzione pubblica erano state le Regioni Veneto e Lombardia. E questo sulla base di quanto affermato dalla stessa Costituzione italiana. Le due Regioni, infatti, si richiamavano direttamente all’articolo 116 della nostra Carta Costituzionale. Tale norma, contenuta nella Parte II della Costituzione che regola l’ordinamento della Repubblica prevede, in particolare al terzo comma, che alle Regioni a Statuto Ordinario possano essere concesse particolari forme di autonomia nelle materie indicate dal successivo articolo 117 della Costituzione e nel rispetto dei principi elencati dall’articolo 119.
Questi ultimi si riferiscono all’autonomia finanziaria e di bilancio delle singole Regioni.
Ora, sembra che il Governo abbia deciso di fare sua questa proposta di legge regionale e, quindi, di estenderla a livello nazionale. Lo avrebbe confermato lo stesso Vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini proprio ieri 4 novembre 2018 anniversario delle Forze Armate e della vittoria dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale. Non solo ma, sempre secondo Salvini, il modello di istruzione regionalizzata sarebbe conforme anche a quanto scritto nel Contratto per il Governo del Cambiamento firmato tra Lega e M5S.
La proposta regionale nel dettaglio
Come accennato sopra la proposta avanzata dalle due Regioni dovrebbe prevedere, oltre ad un ampliamento delle competenze regionali in materia di Istruzione, anche il passaggio dei docenti delle Scuole Statali alle dirette dipendenze della Regione.
Esattamente come avviene per Il Friuli Venezia Giulia e le altre Regioni a Statuto Speciale. Ciò significa che le Regioni potranno autonomamente bandire dei Concorsi Pubblici, solo a livello regionale. Ma potranno anche, sempre a livello regionale, aumentare gli organici di docenti e Personale ATA.
Cosa c’è scritto nel Contratto di Governo
Questa proposta sarebbe stata fortemente osteggiata da diverse associazioni sindacali e professionali e anche da diversi parlamentari del M5S. D’altra parte sembrerebbe proprio che il Contratto di Governo sottoscritto da Luigi Di Maio e Matteo Salvini contenga una precisa disposizione in questo senso.
Il riferimento sarebbe all’articolo 20 del Contratto. Qui viene considerata questione prioritaria per il Governo, nell’ambito dell’applicazione del Regionalismo, la concessione di una maggiore autonomia a tutte quelle Regioni che ne facciano richiesta motivata proprio in base al dettato costituzionale richiamato sopra. Un altro aspetto, da non trascurare, e richiamato dal Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti e che le Regioni avrebbero promesso di investire maggiori risorse finanziarie nell’Istruzione. Ora la parte più difficile sarà quella di far digerire questo cambiamento alla base dei rispettivi partiti, in particolare tra il M5S, che comincia a sentire come delle imposizioni le richieste provenienti dalla Lega.