Possibili modifiche alle Pensioni anticipate a quota 100 potrebbero essere dettate dalla necessità di accontentare i moniti di Bruxelles relativi alla consistenza della prossima Manovra economica. Infatti, secondo le ultime anticipazioni riportate dal quotidiano Il Messaggero, la pensione anticipata a quota 100 potrebbe subire variazioni in merito al funzionamento delle finestre trimestrali per i lavoratori del settore privato e di quelle semestrali per i contribuenti della Pubblica Amministrazione. Variazioni che potrebbero essere flessibili, cioè adottate nel corso del 2019, sulla base delle domande di uscita pervenuta dai lavoratori prossimi alla pensione.

Pensioni anticipate: ultime novità di oggi su finestre uscita quota 100

Non muteranno le condizioni e i requisiti di uscita delle pensioni anticipate a quota 100: occorrerà aver raggiunto l'età minima di 62 anni ed aver maturato almeno 38 anni di versamenti contributivi. Chi uscirà ad un'età superiore (63, 64, 65 o 66 anni) dovrà, in ogni modo, aver versato lo stesso numero di anni di contributi, 38, sforando la stessa quota 100. Rispetto al programma di uscita studiato dal Sottosegretario al Ministero del Lavoro, Claudio Durigon, già riportato nella Relazione accompagnatoria alla legge di Bilancio 2019, la previsione delle finestre trimestrali dei lavoratori privati e semestrali degli statali, potrebbe contemplare soluzioni alternative, con spostamenti di tre mesi in avanti delle date di uscita del 2019.

Ad oggi, infatti, le uscite programmate prevedono che chi maturi i requisiti della pensione anticipata entro il 31 dicembre 2018, abbia la possibilità di accedere alla misura pensionistica entro la fine di marzo prossimo per avere il primo assegno ad aprile.

Per i dipendenti della Pubblica amministrazione, invece, occorrerà aggiungere il periodo di preavviso di sei mesi, con le prime uscite programmate per ottobre 2019.

Uscita pensioni anticipate 2019: con la quota 100 ipotesi slittamento di tre mesi

Questo meccanismo di uscita con le pensioni anticipate a quota 100 potrebbe subire modifiche "in corsa" a seconda delle domande di uscita che arriveranno agli uffici dell'Inps nel corso del 2019. L'ipotesi è quella di spostare le uscite di giugno 2019: infatti, se entro la metà del prossimo anno dovessero arrivare più domande di prepensionamento rispetto a quelle preventivate, l'uscita dei lavoratori privati potrebbe slittare a settembre 2019, sostanzialmente eliminando una finestra d'uscita.

Lo stesso meccanismo potrebbe essere applicato anche per le pensioni a quota 100 dei lavoratori statali che subirebbero un ulteriore slittamento della prima data utile di uscita della stessa consistenza. L'obiettivo è quello di abbassare il tetto di spesa iscritto nella Manovra 2019 al capitolo della riforma delle pensioni: ad oggi è stata prevista la somma di 6,7 miliardi di euro per la quota 100, importo sul quale il governo italiano di Giuseppe Conte e dei vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini potrebbero puntare a tagli per meno di due miliardi, arrivando a fissare la spesa pensionistica a 5 miliardi di euro.