Le ultime notizie sulle pensioni riguardano anche l'attesa del maxi decreto che dovrebbe arrivare entro la metà del gennaio 2019. La riforma più attesa è quella che riguarda quota 100 che andrebbe a sostituire la legge Fornero. Il governo sta studiando se modificare uno dei requisiti per accedere a quota 100: facciamo riferimento all'età anagrafica che potrebbe scendere a 59 anni, anziché 62. Numerose sono state le proteste per i tagli alle Pensioni medio-basse con import che potrebbero oscillare tra i 6 euro circa al mese e i 27 euro.

Quota 100: nuovi scivoli d'uscita

Secondo quanto riportato dal quotidiano La Stampa il governo vorrebbe anticipare l'età anagrafica dei beneficiari di quota 100. Essa potrebbe scendere a 59 anni, anziché 62. In tal senso il governo dovrebbe operare su due fronti: il primo sarebbe quello di consentire l’uscita dal mondo del lavoro a 59 anni, anziché 62 o con 38 anni di contributi; il secondo vedrebbe l'accesso alla pensione a 62 anni, ma con 35 anni di contribuzione. Ciò sarebbe possibile grazie a fondi di solidarietà bilaterali gestiti da imprese e sindacati. Con l'uscita dal mondo del lavoro di un dipendente dovrebbe esserci l’assunzione di un altro lavoratore e quindi la ditta si arrogherebbe la responsabilità di procedere in questo senso.

Lo scopo, infatti, è quello di garantire un turn over generazionale e quindi di consentire l'uscita dal mondo del lavoro di migliaia di lavoratori che dovrebbero essere sostituiti da altrettanti giovani o precari che potrebbero essere così assunti o stabilizzati dando una nuova spinta all'economia della nostra penisola.

Protesta dei sindacati per tagli alle pensioni

Nella giornata di domani, 4 gennaio 2019, i sindacati scenderanno in piazza per protestare contro il taglio delle pensioni. Nei giorni scorsi già l'ex ministro Maria Elena Boschi aveva attaccato duramente il premier Conte. L'ex ministro aveva invitato il premier a 'sciacquarsi la bocca' poiché reputava non lecito operare sulle pensioni degli italiani, riducendone gli importi.

Il governo, infatti, vorrebbe ridurre la rivalutazione sulle pensioni medio-basse per i prossimi tre anni. In particolare facciamo riferimento a quelle pensioni che hanno un importo lordo di circa 1.552 euro al mese, ovvero 1.200 euro netti. Chi percepisce una pensione con un importo riportato nelle righe precedenti potrebbe vedersi detrarre una quota parte dell'assegno per un totale che va dai 65 a 325 euro annuali.