Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 19 febbraio 2019 vedono arrivare nuovi dati dalle domande di quiescenza tramite quota 100, con l'avvicinamento alla soglia delle 53mila richieste. Nel frattempo dai ricercatori di settore emerge l'allarme per il peso dell'assistenza sui conti dello Stato, mentre i sindacati proseguono il pressing sul Governo e reiterano le proprie proposte. Infine, dall'opposizione si punta il dito contro il rallentamento dei lavori di esame del c.d. decretone su reddito e pensioni.

Pensioni anticipate, per la Q100 arrivano quasi 53mila domande

L'Inps registra ancora una volta numeri in crescita per la nuova opzione di pensionamento anticipato tramite quota 100. Alla metà del pomeriggio di ieri il numero esatto di pratiche aperte risultava infatti corrispondere a 52.918, delle quali 19.835 sono state inoltrate da lavoratori dipendenti del settore privato e 18.271 da lavoratori pubblici. Nell'analisi di approfondimento dei dettagli si può notare che le richieste riguardanti i lavoratori dai 63 fino ai 65 anni di età occupano all'incirca la metà delle domande, mentre risultano circa 10mila quelle di chi ha più di 65 anni. La parte restante riguarda invece coloro che hanno fino a 63 anni di età.

Infine, dal punto di vista della distribuzione territoriale si confermano i trend già evidenziati con i precedenti aggiornamenti. La parte più importante è giocata numericamente dal Sud Italia con più di 18mila domande. Per quanto riguarda invece la distribuzione per città, si conferma in testa Roma con 4.092 pratiche, mentre Milano ne raccoglie 2.027.

Per Itinerari Previdenziali la spesa pensionistica è sotto controllo, ma preoccupa l'assistenza

Da Itinerari Previdenziali arriva un nuovo dossier sul bilancio del sistema pensionistico pubblico in Italia, all'interno del quale vengono espresse parole rassicuranti in merito alla spesa per gli assegni collegati ai versamenti dei contributi previdenziali.

Secondo quanto riportato in un recente dossier, "dal 2013 al 2017, al netto dell’assistenza, la spesa pensionistica ha fatto registrare un aumento medio pari allo 0,88%, evidente sintomo del fatto che le riforme varate in questo periodo, pur non esenti da criticità, hanno colto l’obiettivo fondamentale di stabilizzarla". Profondamente diversa sarebbe invece la situazione del welfare. Infatti, "a preoccupare sono piuttosto i numeri dell’assistenza che, peraltro, in assenza di un contributo di scopo, è totalmente a carico della fiscalità generale”.

I sindacati chiedono l'uscita dal lavoro a partire dai 62 anni

Nel frattempo prosegue il pressing dei sindacati per modificare l'impostazione del "decretone" e delle misure previste all'interno.

Secondo un tweet diffuso nella giornata di ieri dalla FNP - CISL, le priorità d'intervento per la legge di bilancio sono "la rivalutazione delle #pensioni ed il superamento della Legge Fornero, con la flessibilità di uscita a 62 anni e la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contribuzione". All'interno di un recente testo presentato dalla piattaforma sindacale (Cgil, Cisl e Uil) si ricorda poi la necessità di avviare la pensione di garanzia, una soluzione definitiva per gli esodati, lo sblocco delle rivalutazioni sopra i 1522 euro lordi ed il rilancio della previdenza integrativa.

DL Reddito Pensioni, dal PD si punta il dito contro i lavori a rilento

Nella giornata di ieri si è assistito all'ennesimo stallo in merito alla discussione del decreto legge sulla riforma delle pensioni e sul reddito di cittadinanza.

Lo afferma la senatrice Anna Maria Parente, parlando di "un'ennesima sconvocazione della commissione lavoro del Senato che avrebbe dovuto cominciare a votare reddito di cittadinanza e quota 100 ufficialmente perché la commissione bilancio è stata rimandata più volte ed è convocata alle 19:00. Il motivo vero" prosegue la parlamentare Dem, "è che ci sono circa 60 emendamenti accantonati: la maggioranza non trova un accordo e per decidere cosa fare attende il voto on line su Salvini. Una vergogna!", ha quindi concluso la senatrice.