L’Inps ha da qualche giorno aperto la possibilità di presentare le domande per la quota 100 con tanto di circolare esplicativa circa il meccanismo da adottare. Dal 4 febbraio invece, si possono presentare le domande di quota 100 per il comparto Scuola. Anche in questo caso, le procedure sono state spiegate da una circolare, stavolta a cura del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, il Miur. In questo particolare comparto della Pubblica Amministrazione le regole da seguire sono differenti dagli altri settori, sia privati che statali perché il riferimento non è l’anno solare ma quello scolastico.

La circolare attuativa del Miur spiega come presentare domanda oltre che per la nuova quota 100, anche per le altre misure pensionistiche vigenti. Le domande di pensionamento nella scuola scadranno il 28 febbraio prossimo, per coloro che naturalmente andranno in pensione a settembre, cioè prima del via del nuovo anno lavorativo del comparto.

Tutte le misure sfruttabili nel comparto scuola

Per il personale della scuola che entro la fine del 2019 raggiungerà i requisiti per la quota 100 o per le altre misure vigenti è tempo di presentare istanza. La quota 100 consente la pensione anticipata una volta raggiunti almeno 62 anni di età con 38 anni di contributi. La pensione anticipata classica si centra con 41 anni e 10 mesi di contribuzione versata per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.

Nel 2019 è confermata anche l’Ape sociale, misura che si collega al comparto scuola per quanto riguarda le maestre di asilo o della scuola d’infanzia, tipologia di attività considerata gravosa. Servono almeno 63 anni di età ed almeno 36 anni di contributi versati, purché tale attività lavorativa sia stata svolta in 7 degli ultimi 10 anni o in 6 degli ultimi 7.

Stesso discorso per le maestre di asilo o infanzia che hanno almeno un contributo versato prima dei 19 anni di età e che quindi possono essere considerate come lavoratrici precoci. In questo caso, la misura è la quota 41, senza limiti di età ed una volta completati i 41 anni di contributi richiesti, La pensione di vecchiaia invece si centra con 67 anni di età e 20 di contributi, cioè 5 mesi in più come età pensionabile di quanto previsto fino a fine 2018, un aumento dovuto all’applicazione dell’aspettativa di vita.

Le istanze

Entro il 28 febbraio i lavoratori del comparto, cioè insegnanti, personale ata, amministrativi, dovranno presentare istanza di cessazione dal servizio. Un adempimento che per quota 100 assume ancora di più importanza perché la misura, per i lavoratori statali prevede finestre di uscita semestrali ma anche un preavviso da dare all’ente per il quale si lavoro, sempre di 6 mesi. La circolare del Miur specifica che le domande presentate entro la scadenza fissata, permetteranno il pensionamento a partire dal prossimo 1° settembre. Alla domanda di cessazione attraverso il canale Polis, gli interessati dovranno aggiungere la vera e propria domanda di pensione da presentare all’Inps attraverso i canonici canali telematici.

Si può utilizzare il canale dei servizi telematici dell’Inps per chi ha credenziali di accesso, oppure rivolgersi ad un patronato per l’assistenza gratuita offerta in sede di presentazione della domanda di pensione.