Lo scorso lunedì 24 giugno il Miur ha divulgato gli effetti relativi alla mobilità del personale docente per il prossimo anno scolastico 2019/2020.

Successivamente, però, i trasferimenti del personale docente sono stati materia di variazioni e abrogazioni a causa di alcuni errori inerenti i posti resi disponibili in seguito alla mobilità e ai passaggi di ruolo/cattedra. Il sindacato Flc Cgil, conseguentemente alle suddette rettifiche e revoche, ha riesaminato i dati forniti dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur), al fine di ricalcolare i posti disponibili in seguito ai trasferimenti, utili per le immissioni in ruolo.

Gli Uffici Scolastici Territoriali, dunque, hanno provveduto alla pubblicazione degli elenchi aggiornati delle cattedre disponibili per provincia e classi di concorso.

Scuola dell'Infanzia e primaria

Nella scuola dell'Infanzia sono liberi ben 2.939 posti per la cattedra ordinaria e 1.143 per il sostegno. Il sito della Federazione lavoratori della conoscenza Cgil ha messo a disposizione sul proprio sito il prospetto dei posti disponibili per regione e provincia.

Per quanto riguarda, invece, la Scuola primaria ci sono ben 6.897 posti comuni e 5.502 cattedre di sostegno: anche in questo caso il prospetto delle cattedre libere per regione e provincia si può trovare sul sito del sindacato. Questa la situazione dell'organico scolastico infanzia e primaria 2019-2020 dopo i trasferimenti.

Scuola secondaria di I e II grado

Per la scuola secondaria di I grado ci sono addirittura 17.317 posti per le classi di concorso e 7.269 per il sostegno: il prospetto delle cattedre libere, divulgato sempre dalla Flc Cgil, questa volta riguarda anche la classe di concorso/sostegno, per regione e provincia. La secondaria di II grado ha a disposizione 20.617 cattedre per posti comuni e 2.465 di sostegno.

Come è possibile notare dai risultati, le cattedre con un maggior numero di postazioni libere riguardano il sostegno e con una maggiore incidenza nelle regioni del centro-nord e del nord Italia. Per quanto riguarda, invece, la situazione degli insegnanti precari, nelle ultime ore i sindacati legati al mondo scolastico incitano il Premier, Giuseppe Conte, a rispettare gli accordi presi finora:

''Non possiamo non ricordare al Premier gli impegni presi lo scorso 24 aprile a Palazzo Chigi - si legge nel comunicato stampa divulgato dai sindacati in modo unitario - in particolare quello di riconoscere l’esperienza lavorativa dei precari, individuando modalità che promuovano l’immissione in ruolo di coloro che lavorano nella scuola da più di tre anni''.